BENEDICTUM: Dominion
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20/02/2011Terza fatica per la band di San Diego capitanata dall'avvenente Veronica Freeman, notiamo subito che la produzione è passatta dalle sapienti mani dell'ex Dokken Jeff Pilson, alle altrettanto capaci di Ryan Greene (Megadeth, NOFX, etc). Quest'opera non si distacca molto dai due capitoli precedenti, l'heavy metal possente, puro ed incisivo è il leitmotiv ricorrente, così come la voce di Veronica che oramai non è più una sorpresa: unica, potente e incazzata, al di fuori di qualsiasi altra cantante del genere. Il gruppo poi si è sostanzialmente rinnovato ad eccezione della sopracitata singer, ed del chitarrista/compositore Pete Wells. Ogni disco della band si è sempre contraddistinto dagli ospiti che ne hanno preso parte e le cover proposte. A livello di special guest oggi troviamo oltre i "soliti" Jeff Pilson e Craig Goldy, il grande Rudy Sarzo il quale apporta il suo marchio in "Bang" e, come cover, ci propongono un po' a sorpresa "Overture/The Temples Of Syrinx" dei Rush (che alla fine risulterà, paradossalmente, la migliore dell'opera). Ma il disco in fin dei conti com'è? In una frase si potrebbe racchiudere il tutto in: "se non avessero la cantante che sembra quasi un uomo, sarebbero solo una mediocre band di heavy metal". Pertanto, i brani si susseguono un po' noiosi, senza un qualcosa che li elevi ad un livello di distinzione ed originalità particolare. La produzione è ovviamente fantastica, nitida e potente, ma non basta: in sede di scrittura brani il gap tra un buon disco e la mediocrità è difficilmente colmabile per i Benedictum, molto meglio il disco dei Ghost di recente pubblicazione, sullo stesso filone, ma con almeno un buona dose di armonia tra i pezzi. Ciò di cui necessita la band è di un'identità ben precisa che oggi non ha, di brani che conivolgano e rimangano incisi nella mente dell'ascoltatore. La Signora Freeman, oramai, non basta più.
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