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BANCO DEL MUTUO SOCCORSO: Transiberiana

data

27/08/2019
85


Genere: Progressive Rock
Etichetta: InsideOut Music
Distro: Sony
Anno: 2019

Con la scomparsa di Rodolfo Maltese (2015), ed in particolare quella Francesco Di Giacomo (2014), nessuno si aspettava che Vittorio Nocenzi portasse avanti la storia del Banco fino ad un nuovo album, in virtù del fatto che il gruppo romano non pubblicava un disco di inediti da circa un quarto di secolo. Con l'ingresso di Tony D'Alessio a ricoprire lo scomodissimo ruolo di cantante (paragoni guai a farli, ma se la cava benissimo), e con la partecipazione di altri musiciti ora in pianta stabile in formazione (con il sostegno di Michelangelo, figlio di Vittorio), nonchè freschi di un importante contratto con la InsideOut Music, casa discografica di recente anche dei "cugini" PFM (e di molti altri artisti di gran peso in ambito progressive, non ultimi i Dream Theater), Nocenzi e compagni danno alla luce un concept album che rimanda chiaramente alla storia del gruppo, senza mai restare, però, con lo sguardo e con la testa fissi girati all'indietro. Particolare non di poco conto, chiaro, perchè 'Transiberiana' oltre ad essere un lavoro bellissimo, e senza mezzi termini, rappresenta anche la ferrea, indomabile volontà dell'arte di non fermarsi neanche davanti alla morte, alle tragedie più grandi. Soprattuto se si considerano anche i seri problemi di salute avuti da Nocenzi (aneurisma e coma). Ma tutto questo non basta ad ostacolare, ad arrestare la creatività e la vitalità di chi vive per l'arte, per la musica, e 'Transiberiana' è qui a dimostrarcelo anche sul piano concettuale: una ferrovia lunghissima, culturalmente "eterna", che si dipana tra territori aspri e tortuosi, ed allo stesso tempo tra paesaggi straordinari. Proprio come lungo una vita intera. Un processo espressivo, una figura retorica che lascia ferite profonde sia sul corpo, sia nell'anima. Un viaggio carico di sfumature, d'ingegno, di arrangiamenti e ricerca sonora a volte non perfetto (alcuni passaggi danno la sensazione di non completarsi come si dovrebbe, di lasciare in sospeso il discorso...), ma ricchissimo di momenti da ricordare e da vivere pienamente. Un album complesso, difficile, che necessita di molti ascolti per essere assimilato del tutto, ma che alla fine del percorso ti resta dentro e fai fatica a lasciarlo andare, a passare al prossimo disco d'ascoltare. Dettagli su dettagli, trascendenza ed immanenza, un autentivo disco progressive che ti lascia muto e senza fiato, proprio come quando...nei momenti di maggiore sconforto, arrivano le gioie più belle...

"Stanotte in questa notte,
mi affaccio sopra la pianura
e il vento è una carezza
estranea e fredda
come i nostri sogni
lasciati là, a congelare laggiù, soli.
così, da soli.

Annuso un’aria sconosciuta
che soffia sopra la mia faccia e spero di sentirci dentro
l’odore familiare delle onde.
Perché laggiù, azzurro e spalancato,
disteso in fondo a quei binari,
c’è il mare
che cerchiamo tutti..."

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