BAD BONES: High Rollers
data
18/10/2018Conoscevo Cuneo solo per i cioccolatini al Rum (di cui vado matto), e per la celebre citazione di Totò («Sono un uomo di mondo, ho fatto 3 anni di militare a Cuneo!»), ma da qualche tempo per me è anche la città natale di una delle migliori rock’n’roll band italiane: i Bad Bones, appunto. Esistono da un decennio, sono musicisti navigati e preparati, hanno calcato i palchi di mezzo mondo e questo quarto album non fa altro che confermare il loro valore assoluto e la capacità di scrivere ottime canzoni di rock potente, orecchiabile ed estremamente melodico. Siccome adoro essere banale ed esprimere concetti triti e ritriti, dico che se fossero nati in Scandinavia, probabilmente oggi avrebbero uno status ben diverso, e girerebbero in una Volvo station wagon con l’autista carico di groupies e col Rolex al polso. I loro principali punti di riferimento sono degli evergreen come Motorhead, Ac/Dc e Thin Lizzy, ma con sfumature melodiche tipiche del sound californiano. Le dieci canzoni di questo disco scorrono piacevolmente in tutti i suoi 42 minuti, senza cali e con picchi davvero notevoli. Io giro in scooter, ma se avessi la macchina, questo sarebbe uno dei cd perfetti per affrontare un’ora di traffico romano col sorriso. Canzoni come “American Days”, “Wolf Town” o “Midnight Rider” sono ben composte e sufficientemente paracule per poter soggiornare in una qualsiasi classifica di una qualsivoglia nazione dove il rock sia ancora seguito e rispettato come merita. Per parafrasare Totò, i Bad Bones sono uomini di mondo che suonano da 12 anni rock'n'roll a Cuneo!
Commenti