ATARAXIA: KREMASTA NERA
data
15/05/2007Quali storie estirpare dalle rive d'ogni fiume luce a luce cavare sangue...
Prosegue senza sosta l'attività dell'ensemble modenese. "Kremasta Nera" segna in parte un ritorno alle sonorità neoclassiche abbandonate nel precedente "Paris Spleen", e mostra allo stesso tempo un nuovo orizzonte verso cui la band sembra dirigersi. Sonorità acustiche si intervallano nel corso dei brani a contaminazioni di musica orientale e mediterranea certo ispirate dal concept lirico: il culto misterico di Samotracia, isola greca dell'Egeo. Misticismo ed esoterismo, atmosfere rituali e tribali, e momenti d'estasi quando brani come "Migratio Animae" e "Wings(I Had Once)" spezzano il ritmo convolando verso assoluti di pace che mietono una lacrima dopo l'altra. Un universo scandito da battiti fuori dal tempo, ed una pattuglia di anime che vigila sul culto sonoro di un disco che gli Ataraxia rendono introspettivo grazie alla loro continua ricerca spirituale. Un cammino che adocchia ogni possibilità di sperimentazione, ricerca e riflessione, lontane da ogni rigurgito integralista.
Se si può ritrovare qualche farraginoso imbelle Dio luce a luce cavare sangue
In "Kemastra Nera" c'e da dire che queste prerogative a volte sono fin troppo accentuate dando l'impressione di un fredda e quasi accademica trasposizione del concetto lirico in musica, ma la finezza degli arrangiamenti e la partecipazione teatrale sono messe a disposizione dell'emozione. La sola title track fuga ogni dubbio presentandosi fin da adesso come uno dei brani dell'anno, profonda e misteriosa, un canto poetico di superiore bellezza che tesse le trame dell'anima e che strugge dentro, ammalia e confonde alla stesso modo. Qui Francesca da il meglio di sé calandosi pienamente nel rituale, in un discanto delicato e commovente che scioglie il sangue nelle vene. Un altro disco che non è un "disco", quindi. Un percorrere lungo le vie del mondo in tutti i suoi anfratti. Una celebrazione di pratiche artistiche che ripudia la divinizzazione, e si identifica in ogni stato d'animo incontrato nel cammino. Un viaggio che al momento si ferma a "Kremasta Nera", in un'estasi incorporea che contempla l'iniziazione di uomini e donne attraverso nove rituali alla dea Axieros. Un tempo assai lontano quando alla terra ed alla natura veniva affidato il destino dell'uomo.
Dilagano così, nella trasparenza della necessità, risoluti eroici nulla con il viso puntato al cielo (se ce l'hanno)...
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