ANNIHILATOR: METAL
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19/04/2007Da un po’ di anni a questa parte la salute di Jeff Waters e dei suoi Annihilator è stata piutosto buona; possiamo far coincidere la risalita all’ingresso in line up di Dave Padden, un singer robusto e dalla grande attitudine, che ha portato una ventata di freschezza nel sound della band canadese. Il precedente “Schizo Deluxe” aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che, delusi da “All For You”, credevano ormai spacciati gli autori di “Alice In Hell” e capolavori assortiti. “Metal” arriva a brevissima distanza dal platter precedente, indicando che Waters è ricco di idee e non vuole starsene con le mani in mano. La particolarità di “Metal” (un titolo, un programma) è quella di includere un guest in ogni singolo brano; si tratta, al 90%, di chitarristi tra i più celebrati della scena metal attuale, che duellano con Jeff in parti soliste da mettersi le mani sui capelli per quanto impressionano. Effettivamente è difficile essere delusi da gente come Laiho, Loomis, Mike Amott, Stromblad, Adler o Beaulieu, e se le delizie chitarristiche di “Metal” sono indiscutibili e vanno godute dalla prima all’ultima, la questione ‘brani’ è un pelo differente. La qualità degli stessi infatti sembra essersi abbassata in modo inversamente proporzionale alla quantità degli assoli, e se è vero che non possiamo certo parlare di pezzi orribili o anche solo brutti siamo ben distanti da quello che ci si sarebbe potuti aspettare. Tant’è che il più riuscito del lotto è “Couple Suicide”, il meno metallico dei dieci e l’unico in cui non compare un guest shredder ma Danko Jones e Angela Gossow dietro il microfono. Un po’ una delusione insomma, sicuramente non un disastro, ma senz’altro qualcosa che poteva essere realizzato decisamente meglio.
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