ANGRY ANDERSON: Blood From Stone
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12/07/2011Cosa hanno in comune Mike Slamer e lo gnomico Angry? Nulla all'apparenza, tanto se prendiamo in esame questo disco. In pratica nel 1990 l'ugola dei Rose Tatoo e Slamer uniscono le forze e producono questa sorta di capolavoro. Siamo in piena scena hair-sleaze metal, quindi quanto qui prodotto è un misto tra Danger Danger, Warrant, Black And Blue, ma anche Southgang eTrixter tanto per rendere l'idea, con il plus di avere in primo piano un personaggio storico. Forse il look di Angry, decisamente deficitario per l'epoca, oppure la poca promozione, non hanno permesso a questo disco di ritagliarsi il posto che avrebbe meritato nella storia di questo genere. Nella sua terra natia, invece, questo disco ebbe maggior successo a partire dal primo singolo "Bound For Glory" che è un vero e proprio inno che, tra l'altro, balzò al primo posto delle classifiche della terra dei canguri. Il tocco di Slamer è pauroso, il gusto e la tecnica in possesso a quest'uomo sono straordinari, riesce a dare ad ogni pezzo un'anima particolare e una grinta unica. Non vi e' un brano brutto, anche la cover di "Born To Be Wild" riesce ad essere più che piacevole con un tocco di originalità e personalità apportato dai musicisti che la fa veramente apprezzare. Altro pezzaccio da classifica è "Heaven", che è coinvolgente come incalza e stupefacente per come entra e prosegue nell'inciso. Divertente e tamarra la tirata "Motocycle Song", mentre la lunga "Bad Days" è vergognosamente Slamer, la progenitrice di quel saranno poi pezzi come "Jaded" e "Cross The Line" del nuovo secolo. Un disco sorprendente perché la prova di Andersen è maiuscola, differente da ciò che ci aveva abituato nei suoi Rose Tatoo, mentre Slamer è un'assoluta conferma, un genio. Unendo le menti di questi due artisti ne è venuto fuori un disco spettacolare.
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