ALICE COOPER: TRASH
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02/03/2004Signori, ci siamo. Il passo verso quel capolavoro che si chiama "Hey Stoopid!" è stato fatto. Nel 1989 Mr. Furnier sforna questo "Trash", magnifico, superbo, con un singolo che passerà alla storia, e che come disse il valente Zorro11, "lo cantano anche i sassi" ("Poison") e almeno altre 4 hits indimenticabili. Come non citare la rocciosa "House Of Fire", la devastante "Spark In The Dark", la graffiante "Bed Of Nails" o la dolcissima "Only My Heart Talkin'"? E sono solo alcuni dei pezzi contenuti in questo diamante grezzo, in quest'album così bello, in questa icona del rock di fine anni '80. Alice Cooper si avvale dell'aiuto di alcuni ospiti d'eccezione, quali Steven Tyler e Joe Perry degli Aerosmith nella già citata "Only My Heart Talkin'", o Jon Bon Jovi e Richie Sambora in "Bed Of Nails" e nella title-track "Trash". L'importanza di quest'album sta anche nell'impatto che ha avuto sul mercato; è stato la vera rinascita "commerciale" di Alice Cooper, da troppo tempo perso nell'oblio. Le radio hanno fatto a gara per trasmettere i singoli del cd, il videoclip di "Poison" ha fatto il giro del mondo... in sostanza: Alice Cooper si è ripreso il ruolo che gli spettava, quello di irriverente, superlativo Re dello Shock Rock. Gli aggettivi si sprecano, le parole non bastano per spiegare questo cd. Ascoltatelo, non resterete delusi.
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