ACTS OF TRAGEDY: Left With Nothing
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16/03/2017Come detto spesso, a volte la collocazione geografica è il più grosso limite di una band. Sì, perché ci sono band come gli Acts Of Tragedy che potrebbero essere tranquillamente sulla bocca di tutti in fatto di qualità artistica ma che invece si trovano a dover lavorare ancor più sodo della concorrenza per potersi far notare. Perché organizzare tour dalla Sardegna non è cosa semplice, perché in generale, seppur ormai riconosciuta la qualità della nostra scena alternative nazionale, all’estero non riusciamo ancora – salvo casi sporadici – a dire la nostra. Ma la speranza è l’ultima a morire, specie quando hai tra le mani un prodotto così fresco e ispirato come “Left With Nothing”, disco che trasuda potenza ed entusiasmo da ogni angolo. Un album che mescola saggiamente varie correnti sonore come quella math, quella groove metal e persino stoner, senza dare punti di riferimento all’ascoltatore. Sì, perché all’interno dei loro brani si ha come comune denominatore l’intento di stravolgere di minuto in minuto il piano d’azione, ricordandomi a tratti i primi The Dillinger Escape Plan per foga agonistica e ricercatezza strumentale. Se da una parte il lato selvaggio di questa band è ciò che colpisce maggiormente, dall’altra troviamo invece un attento utilizzo di parti melodiche, utili se non altro a dare ossigeno a trame sonore fin troppo ricche di particolari. 'Left With Nothing' è a tutti gli effetti un gran bel disco, che trova forse nella voce il suo unico anello in fase di definizione (una voce melodica avrebbe forse dato ancor più soluzioni creative al progetto), ma che visto il suo impeto non stona affatto. Produzione di Jay Maas (Defeater, Bane…) e artwork da urlo chiudono in bellezza il cerchio.
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