ACHERONTAS: Faustian Ethos
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07/06/2018L’inquietudine, l’infernale bisbiglio che soggiace al vivere quotidiano trova, in tutta le propria più sensibile e sfumata complessità, voce con l’ultima fatica in studio dei greci Acherontas. Settimo capitolo discografico di una carriera iniziata nel 2007, costellata da una precipua voglia di seguire i dettami del più classico black metal, mettendoci però inequivocabilmente del proprio. Lasciate alle spalle alcune divagazioni ambient, “Faustian Ethos” continua sulla via del più atmosferico ma concreto dei metal estremi. Sound passionale, in cui il caos e la forza delle ritmiche serrate non soffoca mai per un istante le ambientazioni. Full-length che è perfetto equilibrio tra babele e requie, impasto di voci e strumenti che angoscia e, allo stesso istante, ci estasia. Non perdiamo mai di vista quel trasporto e marea che il black metal riesce a trasmettere, epici crescendo che ci mettono di fronte ad una storia scolpita nella pietra. Lettera dopo lettera, ideogramma dopo ideogramma, ne cerchiamo di carpire il significato, affascinati dalla perizia con cui viene inciso. Memorie impresse, sussurrate nel gelo, riscaldate da una fiamma nera dai contorni rossi, incandescenti riflessi che baluginano in un cielo carico di nubi. Apocalittici e poi rassicuranti, gli Acherontas vanno oltre le catalogazioni, imprimendo al disco un marchio di fabbrica unico nel proprio genere. Ci verrebbero in mente Nightbringer per capacità di amalgamare atmosfere talvolta così distanti, ma deve restare chiaro il concetto per cui “Faustian Ethos” sia unico e mai per un istante derivativo. Ne consegue che la band abbia oggi un marchio certamente inconfondibile, aggiungendo quella indubbia capacità evocativa e melodica classica del paese di origine. Affascina la voce narrante, biblica nel proprio solenne intercedere, incastonata con perizia nel contesto sonoro estremo. Alchimia in cui anima trova un giusto luogo in cui rifugiarsi, evocazione in cui echi di dolore sublimano in percezioni. Fantastico come nel full-length ambientazioni ed accelerazioni danzino di fronte ai nostri occhi, una sorta di lotta in cui ogni aspetto pare voler cercare di prevalere sull’altro, diventando l’uno trampolino per l’altro, raggiungendo vette inaspettate. Ci inchiniamo di fronte agli Acherontas, maestri di un black metal senza tempo e senza confini attitudinali veri e propri.
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