A COLD DEAD BODY: Harvest Years
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04/02/2011Si sarebbe potuto capire sin dall'inizio, senza ausilio alcuno, né tanto meno della biografia: 'Harvest Years' è un viaggio. E non solo per quanto riguarda il concept dell'album, ma anche perché rappresenta un percorso che coinvolge la mente. Un discorso questo che si affronta, guarda caso, ogni qualvolta abbiamo a che fare con gruppi del genere. Il viaggio che vi faranno intraprendere gli A Cold Dead Body riguarda l'uomo e le sue ambizioni, nutrito (purtroppo?) dal conflitto tra natura (vita e morte) e l'umanità stessa (decorata da tecnologia e futilità varie). Sono 40 minuti densi di melodie ora intricate, ora semplici, poi decorate da aliti di synth e scosse elettriche di effetti che donano all'intera atmosfera una maggiore eleganza. Definiscono la loro musica psichedelica, doom e con tocchi wave (new credo...). Ci siamo, sì: i rallentamenti tipici del genere appena indicato, e gli stacchi che si disperdono nell'aria dileguandosi in malinconiche distorsioni ("Collapse", che in soli quattro minuti esprime tutto il pensiero della band). Ad ascolto finito 'Harvest Years' lascia positivamente interdetti. Si ha ancora voglia di ascoltarlo, di scoprirlo. E questo è un risultato inevitabile per un cd così. Niente di esagerato, qui la band ha messo in atto ciò che sa fare, mostrando che la raffinatezza ha tantissimi volti, anche quando è imbevuta delle più soffocate violenze: i miei complimenti.
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