TOOL
Del concerto dei Tool leggerete più in basso. Vorrei piuttosto dedicare questo preambolo all'assenza di foto nel report; premesso che gli headliner erano intoccabili da questo punto di vista, il mio photopass (valevole solo per i Mastodon) si è rivelato perfettamente inutile quando entrato nell'accogliente Palazzo Del Turismo di Jesolo alle 20 e 30 i quattro inglesi erano già alla fine della loro performance. Mea culpa, ovviamente, ma non potevo certo immaginare che il tutto sarebbe iniziato alle 20 in punto... Ben poco posso dirvi quindi dei MASTODON. I quattro inglesi mi sono sembrati davvero in forma e carichi al punto giusto (anche se lievemente penalizzati da suoni troppo ricchi di frequenze basse a volte pericolosamente fastidiose). Precisi e chirurgici come pochi, mi è bastato solo un quarto d'ora di concerto per capire come la band oltremanica sia tutt'altro che una tigre di carta, e che il supporto ai Tool è ben meritato. Partiamo dal semplice presupposto che un perfetto sconosciuto vi dica che i TOOL sono in realtà degli alieni. Avreste qualche dubbio sulla sanità mentale dell'individuo, poi per curiosità assisitite ad un concerto di Maynard e compagni e cominciate a pensare che forse forse 'alieni' è la parola giusta per definire il quartetto statunitense. Tutte le chiacchere da bar, le lamentale per il prezzo elevato (trentacinque euro, in realtà quaranta virgola venticinque in caso di prevendita), per il divieto assoluto di usare il flash o addirittura una semplice fotocamera da telefonino, tutto questo bla bla bla è stato raso al suolo da una performance che resterà negli annali dei live show. L'inizio è anche abbastanza contenuto; "Stinkfist" esalta tutti quanti, Chancellor, Jones e Carrey occupano degnamente la loro parte di palco, ma è ovviamente il frontman Maynard a catalizzare tutte le attenzioni, indossando una morbosa maschera antigas con microfono incorporato (che terrà addosso per tutto il concerto) e muovendosi come un extraterrestre ipnotizzato. Da "Forty-Six & 2" le cose cominciano a cambiare, e sui quattro megaschermi alle spalle della band cominciano a nascere dei videoclip in sincrono con quanto suonato dai Tool; video che definire inquietanti sarebbe poco (chi conosce la band sa a cosa mi riferisco). Impossibile staccare lo sguardo dalle meraviglie visive ed uditive che scorrono davanti alle migliaia di teste in quel di Jesolo; Tormentor sull'orlo delle lacrime durante l'esecuzione di "Schism". La setlist si è rivelata ottima, riservando spazio a praticamente tutti i classici della discografia tooliana; il punto più alto dello show si è senza dubbio raggiunto con l'esecuzione completa di "Wings", durante la quale degli splendidi giochi di laser verdi a formare figure geometriche che occupavano tutto il palazzetto veneto si sono fuse con dei video altrettanto impressionanti (grandiose le nuvole durante i sample di pioggia) ed una performance assolutamente da brividi. Poco importa se Maynard sia la primadonna che tutti sappiamo e che abbia spiccicato dieci parole di numero durante il concerto andandosene subito dopo la conclusione affidata a "Ænema". Riferendomi a "10,000 Days" in sede di recensione ho parlato di 'indescrivibile beltade'; ecco, il concerto di questa sera è stata la perfetta controparte di tutto ciò. Un'indescrivibile beltade visiva e sonora che nessuno dimenticherà per il resto della vita. A chi non c'era, un doveroso, stavolta sì, 'cazzi vostri' e 'non sapete, davvero, quello che vi siete persi'. TOOL setlist Stinkfist Forty-Six & 2 Jambi Schism Lost Keys Rosetta Stoned Sober Wings For Marie 10,000 Days (Wings Pt. 2) Lateralus Vicarious Ænema
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