OVERTURES + WASTELAND

[WASTELAND] Nella serata dedicata alla discesa lombarda dei friulani Overtures, freschi di debut cd e quindi impegnati in giro per la penisola nella relativa promozione, tocca ai locali Wasteland aprire le danze di un appuntamento live dedicato alle più sanguigne sonorità hard-rock, ben omaggiato da due bands dalle positive qualità. La scaletta degli Wasteland è giocata sulla riproposizione di una serie di cover di brani di chiara fama internazionale, una scelta che ha finito ovviamente per intrattenere nel migliore dei modi i componenti del pubblico presente, visibilmente compiaciuto dalla spigliata attitudine dei cinque rockers tricolori. Chitarre vivaci al punto giusto, una essenziale ma pulita sezione ritmica ed una riuscita vena ripropositiva sono gli ingredienti pincipali di una prestazione on-stage dai piacevole contorni, la quale ha raggiunto i suoi picchi di maggior appetibilità in pezzi come "Daddy, Brother, Lover, Little Boy" (assolutamente vicina per stile a quella firmata Mr. Big), "You Could Be Mine" (un buon tributo a Slash e soci) e "Whole Lotta Rosie", classico Ac/Dc pregno di una blueseggiante arte esecutiva. Un gruppo in grado di intrattenere al meglio i presenti insomma, e che merita di essere considerato come valida alternativa alle solite e straconosciute cover bands che hanno finito per saturare i palchi di mezza Italia. SETLIST - Long Live Rock & Roll - Speed king - Rock & Roll - Monkey Business - Highway Star - Daddy, Brother, Lover, Little Boy - Crazy Train - You Could Be Mine - Run To The hills - I Wanna Be Somebody - Whole Lotta Rosie [OVERTURES] Che 'Beyond The Waterfall" sia un riuscito disco in studio questo è assolutamente fuori discussione, ma, si sa, non sempre i capitoli discografici dalla positiva valenza riescono a farsi valere anche a cavallo della vita da palco, la quale, come storia insegna, ha spesso finito per ridimensionare numerosi acts resisi assolutamente appaganti dal punto di vista della pura registrazione. Per gli Overtures, fortunatamente, questa è una regola che non vale in alcun modo, vuoi perché il marcato "tiro" sonoro del gruppo tende ad aumentare ulteriormente nella propria dimensione live, vuoi per una buona padronanza esecutiva da parte di tutti gli elementi del gruppo, vuoi per un affiatamento tra i vari componenti assolutamente degno di nota, e questo manco fossimo a parlare di un quintetto rodato da anni e anni di lavoro. L'esibizione degli hard-rockers friulani, quindi, si è rivelata convincente e trascinante sotto tutti gli aspetti, e questo anche grazie alla grande carica musicale insita nei brani di propria composizione, quasi tutti estratti dal già citato debut album. Fanno eccezione a quanto sin qui annunciato una perfetta cover del classico "Mr.Crowley", intelligentemente posta nelle fasi finali di un ottimo concerto, e la presenza di un paio di tracce nuove di zecca che fanno sperare al meglio per quello che potrebbe essere un'esaltante seconda uscita discografica, visto e tenuto conto del notevole potenziale intravisto nei chorus tanto diretti quanto spietati nell'insinuarsi con personalità nella testa dell'ascoltatore di turno. E' un ovvio piacere notare come un'altra promettente formazione del nostro paese si stia facendo pian piano strada all'interno della scena rock attuale, fattore reso ancora più appagante vista la notevole passione messa dagli Overtures al servizio della propria valida proposta, la quale, ne sono certo, saprà donar loro in futuro una serie di notevoli soddisfazioni. Giovani e audaci insomma, come nella miglior tradizione dei true rockers che si ritengano tali. - The Self-Pitier - Here We Fall - Town Of Desolation - Silent Observer - Toy - Faded Dream - The Prophecy - Beyond The Waterfall - A Time Of My Life - Mr.Crowley - Not Too Late - Hideout