LE ORME
E’ una serata al tempo stesso nostalgica e che guarda al futuro quella del 31 Gennaio al New Age; sono infatti di scena Le Orme, seminale band progressiva degli anni ’60 che oltre ad aver influenzato centinaia di colleghi (anche e soprattutto all’estero; chiedete a Mikael Åkerfeldt cosa ne pensa del gruppo veneto) stasera giocano in casa durante l’anteprima del prossimo tour nazionale. Il pubblico è abbastanza rappresentativo e composto in gran parte da distinti signorotti accompagnati dalla consorte, ma non mancano i giovani e i ragazzi meno attempati, segno che la buona musica è tale a qualunque età. Il concerto comincia con una lunga suite che rappresenta, a mo’ di medley, l’ultimo album “L’Infinito” (parte conclusiva della trilogia iniziata con “Il Fiume” e proseguita con “Elementi”). La band sul palco è affiatata e compatta, complici anche dei suoni davvero favolosi che rendono giustizia al quartetto nella sua interezza, con il buon Tagliapietra e Dei Rossi sugli scudi, il primo perfettamente a suo agio nella triplice veste di bassista, cantante e chitarrista ritmico, il secondo batterista di alto rango nonostante l’età non sia più quella di un tempo. I primi applausi scroscianti si hanno in corrispondenza dell’esecuzione di “Uomo Di Pezza”; e si nota come il concerto di stasera sia ‘a tappe’, con ogni album rappresentato nel suo insieme senza soluzione di continuità (tranne qualche eccezione, tipo “Contrappunti” dal quale sono state estratte solamente la title-track e “Maggio”), quasi a ripercorrere tutte le tappe del quartetto. C’è spazio anche per le ‘sintesi’, come le chiama Tagliapietra, di “Il Fiume” ed “Elementi”, che pur buoni fanno percepire l’abisso qualitativo che separa gli ultimi lavori dai classici di fine ‘60/’70/inizio ’80. I classici sono stati resi alla perfezione (grandissima l’immancabile “Uno Sguardo Verso Il Cielo”), e l’intera performance è stata un concentrato di emozione che ha soddisfatto tutti, dai più bambocci ai più grandi. Il tour è ormai alle porte; se passano dalle vostre parti, non perdeteveli.
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