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LANTLOS

Quando metti sul palco quattro band che mandano tutte le catalogazione a farsi fottere, o si rimane delusi e stizziti, oppure ti ritrovi a passare tre ore di rara intensità, ricche di pathos e cariche di energia. Post black, post rock, shoegaze o atmospheric metal, tutte definizioni non necessarie a descrivere la serata del 28 Settembre al Traffic, dove le band ci hanno permesso di chiudere gli occhi e farci trasportare dalla loro musica, suonata con passione e senza schemi rigidi, mettendo potenza e atmosfere melodiche sullo stesso piano. Giunti nel locale gli Eyelessight hanno quasi finito il loro set. Il progetto è nuovo e forse l'unico di possibile catalogazione. I componenti hanno gia diverse esperienze alle spalle e nei nostri pochi minuti di ascolto percepiamo l'estrema voglia di trasmettere un senso di solitudine e desolazione in chi ascolta, suonando un post-black ossessivo sia nei suoni di chitarra che nella voce con super effetto eco del vocalist. Proposta interessante ma che non abbiamo potuto assimilare al meglio nel poco tempo a disposizione. Con gli Shores Of Null il livello sale vertiginosamente. Chi scrive sapeva che il loro disco d'esordio aveva ricevuto pareri a dir poco positivi, per cui averli effettivamente scoperti dal vivo è stato ancor più entusiasmante. Con loro riprendiamo il discorso iniziale; non ci interessa catalogare la loro musica, ciò che ci rimane ben impressa è la potenza che brani come “Pain Masquerade” e tutti gli altri ci trasmettono dal vivo. Per non parlare di “Quiescence”, title track di un disco esemplare, brano di assoluta bellezza che mette insieme in un unico pezzo tutte le grandi qualità di questa ottima realtà. Sezione ritmica possente, ottimi riff che passano dal doom al black come se niente fosse e un frontman di grande presenza e dotato di una voce intensa, che crea un impatto enorme quando passa dal cantato pulito al growl. Dopo il grande esordio discografico arriva la conferma anche dal vivo. Quando gli scozzesi Falloch salgono sul palco, ahinoi siamo fuori dal locale a scambiare due chiacchiere con Markus e Cedric dei Lantlos. L'intervista era fissata per le 19 ma poi spostata a prima della loro esibizione. Facciamo in tempo a rientrare per l'ultimo brano, che ci permette più che altro di percepire la vibrante atmosfera creatasi tra la band e il pubblico. Già il pubblico, non numeroso, una novantina di persone, in evidente concentrazione nell'ascolto della musica che le band finora hanno proposto. La stessa attenzione resta alta con i tedeschi Lantlos. La band promuove il nuovo 'Melting Sun', il disco del cambiamento, il primo lavoro senza Neige dei lanciatissimi Alcest dietro al microfono. Tre chitarre sul palco ed il leader Markus Siegenhort per la prima volta vocalist. Apertura con “Intrauterin” e poi spazio ai brani nuovi che dal vivo riempono lo spazio, ti fanno chiudere gli occhi e aprire la mente, quasi come l'immagine della cover del cd. Il clima è talmente sereno e gradevole che quando Markus rompe una corda della chitarra e Cedric lascia il palco per andare a prenderne un'altra sul bus, sembra di essere in sala prove più che ad un concerto. Siparietto finito, si va verso la fine e dopo aver suonato quasi per intero il nuovo ottimista 'Melting Sun' si torna al nero passato con le urla di "Coma" dall'album '.Neon' a chiudere un gran bel concerto ed una inaspettata quanto riuscitissima serata.

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