JET

Ennesima (e per fortuna!) serata rock ‘n roll al New Age di Roncade che vede protagonisti i tanto osannati Jet, tornati in Italia per recuperare le date perse lo scorso ottobre a causa dei problemi vocali di Cameron. Stavolta le credenziali per ballare e sudare ci sono tutte, e le promesse non verranno smentite né dalle due band presenti e nemmeno dal copioso pubblico affluito in massa al New Age. Aprono la serata i THE BLUE VAN, sconosciuti ai più ma che sono riusciti a far saltare tutto il parterre cinque minuti dopo il loro ingresso sul palco dimostrando con solidità alcuni assiomi irremovibili; vogliamo ricordarne un paio, tra cui: il gruppo spalla rischia spesso di far sfigurare l’headliner (e me lo dice anche Lorena del New Age ‘questi secondo me fanno le scarpe ai Jet’) e il rock ‘n roll quando è suonato come si deve fa muovere anche i culi più pigri. Insomma questi non inventano nulla di nuovo, ma riuscire a coinvolgere tutta l’audience non è compito dei più facili e sicuramente più di una persona, tornata a casa, è andata a cercare ‘the blue van’ su google. Pura energia. E poi, i JET. Reduce dalla visione del dvd “Family Style” mi aspettavo tuoni e fulmini, una performance al fulmicotone che mettesse a ferro e fuoco il palco di Roncade, e invece le mie aspettative sono state in parte deluse. Partendo dai giudizi: i suoni c’erano tutti, l’abilità musicale della band anche (di errori esecutivi manco a parlarne) ma la maggior parte del concerto sembrava un’esibizione da MTV Music Awards, di quelli ‘dai suoniamo, cantiamo che poi scendiamo dal palco e ci danno i soldi e siamo contenti’. La band si anima solo in pochi momenti e sebbene il pubblico sia totalmente pendente dalle labbra dei Jet l’amaro in bocca resta ugualmente; setlist spaccata tra “Get Born” e “Shine On”, a mio avviso decisamente inferiore al debut, filotto di hit da urlo (le nomino? Le nomino. “Are You Gonna Be My Girl”, “Get What You Need”, “Cold Hard Bitch”, la sempre emozionante “Look What You’ve Done” e la conclusione già scritta di “Rollover DJ”) eccetera eccetera ma dal blasone che i Jet si portano dietro ci si aspetta un pizzico di più, e quasi quasi mi vien da dire che mi sono divertito di più con i The Blue Van. Peccato.