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JAMES LABRIE

[EVERGREY] A differenza di quanto fatto dal buon Pierre non sono riuscito ad arrivare al Transilvania Live in orario, dato che mi sono trovato bloccato tra le macchine nella ridente A4 e successivamente mi son visto toccare i 120km/h nel pieno centro di Milano per alimentare la speranza, ormai vana, di assistere al concerto di stasera degli Evergrey. Ma quando mi presento in fretta e furia di fronte alle porte del locale il combo svedese stava, mio malgrado, già eseguendo "Recreation Day". Sbollita la rabbia iniziale mi presto a guadagnare posizioni per seguire da più vicino la prova del buon ENORME Tom Englund, il quale sembra premiarmi ed esegue una delle mie canzoni preferite di sempre: la splendida "I'm Sorry". Anche in sede live questa triste ballad non delude le aspettative emozionando e coinvolgendo il pubblico in un canto corale degno di una registrazione live (ricordo che questa traccia NON è stata inserita nel nuovo "A Night To Remember"). I suoni e l'acustica sembrano buoni, la presenza del pubblico non è da meno anche se la maggior parte se ne resta in disparte, chi per fatti suoi, chi invece se ne resta comodamente seduto sugli spalti ad osservare composto la prova di un grande cantante, ma anche di un buon chitarrista direi, il quale tende a personalizzare le proprie canzoni cambiandone i toni. Unica pecca segnalabile, anche se devo ammettere che si tratta di gusti personali, è l'uso spasmodico dei cori campionati…penso che se ne potrebbe tranquillamente fare a meno! Poco male, la band prosegue e per il resto della serata si diverte a spargere emozioni tra la folla eseguendo "Mark Of The Triangle", "Blinded" e le nuove "More Than Ever" e la stupenda "A Touch Of Blessing". Nonostante l'ottima scaletta siamo già alla conclusione ovviamente dedicata alla storica "The Masterplan" con la quale gli Evergrey pongono la parola fine a questa fugace apparizione Italia, forse fin troppo piccola viste le potenzialità della band….un vero peccato essersi persi l'inizio. [JAMES LABRIE] Vi dirò la verità, non sono un grande estimatore del buon James LaBrie, della cui carriera solista ho una conoscenza limitata all'ultimo "Elements Of Persuasion", ma sono rimasto nuovamente colpito, come già era accaduto l'anno scorso per il concerto dei Dream Theater, dalla sua abilità di composto ma efficace front-man sia per la facilità con la quale esegue brani tutt'altro che semplici o quantomeno banali. Insomma, mi rendo conto che dire che LaBrie sia un fenomeno sia un po' come scoprire l'acqua calda ma quando non ti trovi di fronte ai soliti pezzi targati DT e quando la maggior parte di quello che ascolti ti risulta estraneo allora la cosa si pone sotto un altro aspetto: quello della scoperta e dello stupore di fronte a Musicisti degni di esser considerati tali e di fronte a sonorità che di certo non rientrano nei miei "standard" ma che comunque hanno lasciato un segno, che mi hanno regalato man mano quell'espressione mista tra stupore ed un briciolo d'invidia che m'ha accompagnato per tutta la durata dello show. Certo, bisogna ammettere che quando ci si trova di fronte a del progressive metal non è tutto rose e fiori (è una questione di gusti, ovviamente). E' un genere piuttosto impegnativo da ascoltare e lo è ancor di più quando il set-list della serata raggiunge quota 2 ore, un esibizione sicuramente generosa che ha fanno la gioia dei presenti e di quelli dell'Italian Dreamers, fan club italiano ufficiale dei Dream Theater, anche se mai nel corso della serata s'è sentita una nota del noto gruppo americano. Si perché James e compagni hanno dedicato l'intera scaletta alla carriera del frontman, spaziando tra i due album realizzati con i Mullmuzzler ed eseguendo il nuovo album solista nella sua totalità. Una scelta discutibile dettata più dal principio che dalla voglia stessa di suonare. Ma poco male, la serata sembra comunque è trascorsa pacificamente tra le ottime "Crucify", "Alone" ed "Undecided" e tra gli intermezzi che la band ha saputo regalarci. Ad ogni singolo membro è stato dedicato uno spazio per un solo, esemplare la prova del chitarrista made-in-italy Marco Sfogli e buone quelle di Bryan Beller al basso e Mike Mangini alla batteria, due ottimi esecutori di pezzi ma che nell'esibizione individuale non sono stati degni di nota. In definitiva un ottima serata nella quale la musica l'ha avuta da padrone, James e soci si sono portati a casa la loro meritata fetta d'applausi dopo un esibizione lunga e complessa. Un "bravo" va anche agli Evergrey e al Transilvania Live che ha ospitato una serata senza smagliature, con un acustica finalmente costantemente buona. Un ringraziamento va anche alla gentile ragazza del pubblico che mi ha permesso di fotografare la scaletta! Alla prossima! [James LaBrieSetlist] Crucify Alone Oblivious Venice Burning Confronting The Devil (Groove Funk) Slightly Out Of Reach Guitar Solo Undecided Pretender Falling (Distorted Guitars) Drained Bass Solo Lost (Shaker) Listening Shores Of Avalon Drum Solo Save Me Freaks A Simple Man Invisible In Too Deep Stranger

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