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IV VALPOLICELLA METAL FEST

Dopo un Giugno colmo di impegni ed eventi nella scena metal italiana anche Luglio non è da meno. Dopo il Summer Day In Hell torna, per il quarto anno di fila, il Valpolicella Metal Festival. Tra le belle colline veronesi il festival prende vita in una meno bella zona industriale dove, tra gli scongiuri di tutti visti i precedenti, ci si prospetta di vivere una soleggiata ed intensa giornata all'insegna della buona musica. [ANTHENORA] Alle quattro del pomeriggio le danze si aprono con i nostrani Anthenora, autori di un heavy metal aggressivo di stampo decisamente classico. Nonostante uno scomodo infortunio al braccio del singer Luigi Bonansea i cinque sul palco sono autori di una prova energica ed avvincente, ma non a sufficienza per riuscire a smuovere un pubblico glaciale, che darà i primi segni di "vita" solo nel tardo pomeriggio. La band esordisce sul palco proponendo brani tratti dal loro debut album "The Last Command", la resa finale è decisamente buona e di grande effetto. Gli Anthenora con questo piccolo show hanno dato grande dimostrazione delle loro potenzialità che con gli anni potrebbero farli grandi. Complimenti ragazzi. [ColdNightWind] [SIGMA] Erano anni che attendevo un concerto dei Sigma, mosso da grande curiosità dopo aver ascoltato diverse volte il loro debut album "Sigma". E c'è da dire che le sorprese non sono mancate, perchè nonostante una presenza scenica sicuramente professionale e di buon livello la band ha fatto, come si suol dire, un buco nell'acqua. Vuoi per i suoni che fanno presagire il peggio, nonostante il buon risultato ottenuto precedentemente con gli Anthenora, vuoi anche per le canzoni raccolte nel nuovo album "Win or Lose": troppo spesso banali e scontate. Anche la voce del nuovo singer Anthony non è riuscita ad impressionare ma anzi, ha reso i pezzi piuttosto "piatti" e troppo simil l'uno con l'altro. Una giornata storta insomma, ma i Sigma hanno dimostrato di avere buoni numeri e sono certo che avrò altre occasioni per constatare meglio il loro potenziale e per poter cancellare questo episodio. [ColdNightWind] [HELREIDH] Finalmente Helreidh! Era da tempo che volevo vedere all'opera questa band, nata esattamente 10 anni fa e con all'attivo due buoni album di prog metal, raffinato e tecnico, ma troppo tormentata da continui cambi di line up per risultare veramente incisiva a livello della scena metal italiana ed europea. Ma veniamo al presente: i nuovi Helreidh rispondono al nome di Danny alle vocals, Miriam alle tastiere, la sezione ritmica dei Raising Fear al completo (Christian alla batteria e Frana al basso); infine le due asce di questo gruppo: Fabio Lentola e Yorick che sono menti compositive di ottimo spessore nonché chitarristi di classe. Lo show risente di qualche problema tecnico (tastiere dal suono troppo basso, microfono senza fili che fa i capricci) che non inficia però la bontà del combo, che risulta ben affiatato: le canzoni proposte risultano molto elaborate e di difficile assimilazione se non precedentemente conosciute; per questo il pubblico segue attento ma non partecipa più di tanto anche se incitato dal pazzo Danny (singer anche della metal band milanese dei Silence). Da rimarcare l'ottima esecuzione di "Edge Of Thorns" dei grandi Savatage, song che chiude un concerto che ci mostra una band in forma, pronta a tornare presto alla ribalta grazie ad "Orfeo", disco in preparazione che fa ben sperare per il futuro di questa band. In definitiva un ritorno sulle scene di una band che nel 1994 ha partecipato alla prima ondata di Metal (con la m maiuscola) italiano: probabilmente il loro sound è più consono ad un esibizione in un locale che non in un happening di questo genere, comunque la prestazione risulta nettamente positiva. Bentornati nel metal suonato Helreidh, ora tocca a voi dirci dove volete arrivare! [FlamesOfHell] [RAIN] I Rain sono la rappresentazione vivente di cosa vuol dire sentire l'heavy Metal e non suonarlo solamente: classe tecnica incredibile, voglia di coinvolgere il pubblico, capacità di tenere il palco che fanno invidia a molte band più blasonate sia italiane che europee. I Rain sono una perfetta macchina di heavy metal classico, ottantiano fino al midollo, lanciata a tutta velocità come un treno nelle sperdute steppe russe: se si è fra il pubblico è impossibile rimanere impassibili davanti alle bellissime song, tutte "caserecce", che Amos e compagni ci propongono. Un gruppo che, anche col singer di scorta Rocco (chi ha detto Siffredi?), dimostra di valere da solo metà del biglietto pagato per questo Valpolicella: se capitano dalle vostre parti correte a sentirli, nulla è più fottutamente metal di loro! [FlamesOfHell] [NICTA] Dopo aver ascoltato l'ottimo demo "Dark Rays Rip The Light" ero piuttosto incuriosito dal vedere i Nicta in sede live. E così i cinque power/death metallers, fedeli di casa Children Of Bodom, esordiscono sul secondo palco: decisamente più piccolo rispetto al primo ma non per questo meno importante. La band apre con "Divine Decepetion" e prosegue proponendo una scaletta decisamente aggressiva. Lasciate da parte le melodie tanto care a "Enuma Elish" il combo va al sodo proponendo i loro pezzi più aggressivi. La resa dell'audio è piuttosto scadente ma la loro perfomance è di buon livello. I giovani Nicta hanno stupito ed impressionato con il loro sound, ma vi consiglio vivamente di ascoltare anche le rimanenti tracce del loro demo (del quale trovate la recensione qui) perchè meritano l'ascolto. Avanti così ragazzi. [ColdNightWind] [THUNDERSTORM] Sono la doom metal band italiana più apprezzata nel mondo, e sono quasi pronti ad uscire col loro terzo album per la Dragonheart: i Thunderstorm risultano una garanzia dal vivo e, anche se il doom metal non è molto di casa nel mio lettore cd, devo ammettere che i ragazzi ci sanno veramente fare in sede live, dove dimostrano affiatamento ed una compattezza del suono incredibile. Per chi ama il genere e non li conosce il consiglio è di scoprirli e di seguirli anche in sede live: per tutti gli altri invece l'invito è quello di provare ad assistere ad un loro concerto, per farsi l'idea di cosa vuol dire suonare doom metal ad alti livelli. [FlamesOfHell] [MACBETH] Tornano sulle scene i gothic metallers Macbeth! Un gradito ritorno visto il buon successo riscosso in passato con i due precedenti album, su tutti "Romantic Tragedy's Crescendo". I sette pavesi propongono i loro migliori classici e qualche estratto dal loro imminente nuovo album. La resa sul pubblico è buona, le loro melodie tristi e malinconiche sano ancora in grado di conquistare ed appasionare! Anche se i due singer nelle parti di cantato comuni non sono propriamente perfetti il risultato finale è ancora integro. Non ci resta che attendere la nuova fatica in studio di questo gruppo che potrà rivelarsi, ancora una volta, una sorpresa. [ColdNightWind] [SCREAM] Relegati come Nicta e Battle Ram sul secondo palco, i bresciani Scream nei loro pochi minuti di esibizione fanno vedere come si tiene un palco con grinta e classe. Il singer Sandro colpisce per la sua classe e capacità di padroneggiare la sua splendida voce, anche se il più incredibile durante i 20 minuti di esibizione risulta essere Bix alla batteria, un' autentico metronomo umano, terribile per potenza, precisione e voglia di spaccare il mondo. Anche il resto del gruppo non è da meno e durante le canzoni proposte ("Sacred Graal", "Dark Lord ", e " Closed Eyes ") tutti dimostrano di non essere su un palco a suonare per puro caso o per fortuna, ma perché hanno doti tecniche e voglia di divertire divertendosi. La fine del , purtroppo, breve concerto viene affidata ad una esecuzione assolutamente incredibile di "Painkiller", con un devastante pogo del pubblico (tra l'altro l'unico della giornata) che obbliga gli addetti alla sicurezza a mobilitarsi per piazzarsi fra spettatori e palco ( a far cosa non sappiamo visto che non vi era nessun pericolo per gli artisti sul palco). In definitiva un gruppo che meriterebbe più considerazione anche se hanno all'attivo un solo demo per il momento ( il prossimo dovrebbe essere pronto per settembre/ottobre e conterrà "Dark Lord" e "Closed Eyes" suonate oggi). Le potenzialità per sfondare ci sono tutte, speriamo bene! [FlamesOfHell] [VADER] Causa diluvio del giorno precedente, che li aveva impossibilitati a suonare, I Vader vengo messi in scaletta in questa seconda giornata: gruppo storico del death metal mondiale, il combo polacco colpisce per cattiveria e precisione chirurgica nell'esecuzione dei vari pezzi proposti. La prestazione live dei Vader non deve stupire visto la lunga presenza della band sulla scena metal europea (attivi sin dal 1989): primo gruppo metal oltre cortina a raggiungere fama e successo in occidente, il combo polacco dimostra di essere maledettamente in forma e di presentare una scaletta che pesca sia dai vecchi album che dalla produzione recente; il pubblico gradisce e incita il gruppo costantemente. Un ottimo concerto che sicuramente ha fatto felici i numerosi fan accorsi: ottima scelta quella di portare un gruppo di questa caratura internazionale in un festival che anno dopo anno migliora sia come roster sia come organizzazione. [FlamesOfHell] [BATTLE RAM] A chiudere la mini-scaletta dedicata al secondo palco ci pensano i Battle Ram. L'epic metal band italiana si trova di fronte ad un pubblico caloroso e non vuole certo deludere le aspettative: grazie a dei brani emozionanti decisamente "true-oriented" il gruppo fa breccia nel pubblico del Valpolicella. A pagarne pegno è come sempre la presenza scenica, ridotta al minimo possibile viste le dimensioni del palco. Ma poco male, i Battle Ram a "colpi di spada" vincono tutte le avversità, acustica compresa, e si incoronano come gradita sopresa della giornata. Vanno dunque i miei sentiti complimenti al combo e un "In bocca al lupo" grosso così per il loro epico futuro. [ColdNightWind] [WHITE SKULL] Senza bisogno d'eccessive presentazione salgono sul palco i White Skull! Dopo la "bagnata" prestazione della scorsa edizione il gruppo è ansioso di fare bene e di far finalmente smuovere il fin'ora "granitico" pubblico presente al festival. Sulle note della neonata "The Union" la band dà vita al suo show, trascinata da un Gus Gabarrò in gran forma e capace di sfornare una performance vocale di alto livello. Basta poco per conquistare il pubblico veronese però, già dalle prime note della nota "The Killing Queen" lo spettacolo prende il largo, toccando tutti i punti chiave della Skull-Story fino ai giorni nostri. Nonostante quello sul palco questa sera sia il terzo bassista della band nel giro di un anno non si avvertono cali di performance ed è sull'asse Mantiero - Bar che il combo ha piantato le sue radici di grande qualità. Anche il buon Tony Mad non si tira certo indietro, rivelandosi front man capace e di grandissima presa sul pubblico (oltre che per il suo riffing esperto). Insomma, i White Skull sono di anno in anno una certezza che continua inesorabile a maturare nel tempo. Rimane un po' di rammarico per l'esclusa "Tales From The North" e la tanto richiesta "Gods Of The Sea", ma poco male. Canzoni come "Asgard" o "The Roman Empire" sono loro degne compari e sono sempre gradite. Di fronte all'ennesima gran prestazione non mi resta che invitarvi tutti quanti al prossimo concerto dei nostri teschi bianchi! [ColdNightWind] [U.D.O.] A seguire i White Skull (ma non prima di una pausa tecnica per montare la batteria) sale sul palco Udo e la sua band per dare inizio al main event della giornata. Il pubblico che si accalca sotto il palco è numeroso e , grazie al precedente show dei White Skull, risulta bello caldo e pronto ad acclamare una delle icone dell' heavy classico. Il "dinosauro del metal" (come molti pseudo saccenti amano etichettare le vecchie glorie del nostro genere preferito) dimostra di essere in buona forma e di avere ancora voglia di far scatenare il pubblico presente al ritmo delle ottime songs sia del periodo in cui militava negli Accept, sia della sua ormai lunghissima carriera solista. Il gruppo che supporta il piccolo/grande tedesco è di una classe incredibile, la sezione ritmica sprigiona una potenza paragonabile ad un panzer in combattimento: i suoni risultano nitidi e premettono di apprezzare a pieno lo show, godendo di ogni singola nota che viene sparata nell'aria dall'ottimo impianto audio. Cosa dire di più? Un concerto lungo ed entusiasmante con bis finale bagnato da una lieve pioggerella (che neanche oggi ha voluto mancare il suo personale appuntamento col festival): alla fine della giornata rimane la sensazione di aver assistito ad un ottima giornata di musica, in cui si ha avuto la possibilità di ascoltare ottime band già affermate e nuove promesse che spero facciano parlare di loro ancora per tanto tempo. [FlamesOfHell]

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