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H.E.A.T.

Attendevamo con curiosità il ritorno in terra italica degli H.E.A.T, alfieri scandinavi del nuovo corso rock melodico internazionale, i quali ricalcano il suolo tricolore dopo un paio di defezioni all'interno della loro line-up originale, individuate nell'abbandono dell'axeman fondatore Dave Dalone, e nel noto avvicendamento dietro al microfono tra i due frontman Kenny Leckremo / Erik Gronwall. I primi a calcare il palco di un Rock 'N' Roll piuttosto gremito sono i Bad Bones, formazione tricolore dedita ad un hard-rock monolitico in cui influenze a metà tra Crue e Motorhead fungono da buon riscaldamento per una platea maggiormente dedita all'approccio melodico degli headliner della serata. Esibizione positiva ma senza grandi sussulti, in linea con le composizioni inedite non particolarmente incisive offerte dalla formazione nostrana. Un cambio palco veloce ed ecco apparire on-stage i Supercharger, i quali continuano il discorso a metà tra sonorità hard 'n' heavy proposto dai loro predecessori, riuscendo però nell'impresa di catturare maggiormente l'attenzione dei presenti grazie al loro approccio di stampo maggiormente nordeuropeo, capace di mixare una discreta dose di riuscita melodia all'interno del rombante muro di chitarre proposto. Nota di demerito per le parti vocali generali, che sia in fase di lead che di backing dimostrano di non essere a livelli consoni per una formazione che tenta di farsi sempre più spazio all'interno dell'affollato mercato musicale odierno. Tocca quindi finalmente agli H.E.A.T darsi in pasto all'oramai folta ed affamata (musicalmente si intende) audience della serata, pronta a scatenarsi sulle note dell'accattivante sound intriso di hard-rock e melodia tipico della decennale scena scandinava. Già dalle prime tre songs proposte risulterà chiaro che la setlist della serata sarà in gran parte incentrata sulle composizioni del nuovo corso Gronwall, frontman che si dimostrerà in grado di saper tenere il palco con grande carisma nonostante la giovane età ed un inizio vocale non brillantissimo, il quale raggiunge il punto meno convincente nella titubante riproposizione del singolo di successo "1000 Miles", eseguita originariamente in studio dal predecessore Leckeremo. Dalla successiva "It's All About Tonight" i toni dell'esibizione iniziano invece a cambiare radicalmente, complice un Gronwall che, scaldata a dovere la propria ugola supportata dall'affascinante raucedine di approccio, inizia finalmente a distribuire con evidente nonchalance tutta la propria esplosiva carica vocale, supportato in modo convincente da una band tecnicamente non eccezionale (con particolare menzione al drumming eccessivamente scolastico del "belloccio" Crash), ma sicuramente valida per il contesto sonoro richiesto. Pressoché tutti i cavalli di battaglia dell'ultimo corso musicale vengono riproposti on stage con la giusta carica adrenalinica, lasciando alla sola "Beg Beg Beg" (intervallata in un tutto sommato piacevole medley con un ben noto classico a firma Led Zeppelin) il compito di rappresentare la parentesi musicale a firma Leckremo. Anche l'encore rappresentato dalle esaltanti "Breaking The Silence" e "Living On The Run" risulta azzeccato in tutta la propria magnificenza, mettendo la parola fine su un'uscita live convincente in più di un'occasione, come del resto sancito dal boato di approvazione del pubblico alla chiusura del concerto. Un'ottima prova live, che sancisce ancora una volta il ruolo da protagonisti degli H.E.A.T all'interno della scena rock melodica internazionale del terzo millennio. Si ringrazia Denis Abello per le foto. Setlist H.E.A.T. 01) Point Of No Return 02) A Shot At Redemption 03) Better Off Alone 04) 1000 Miles 05) It's All About Tonight 06) Inferno 07) The Wreckoning 08) Tear Down The Walls 09) Mannequin Show 10) Late Night Lady 11) In And Out Of Trouble 12) Medley Beg Beg Beg / Rock & Roll (Led Zeppelin Cover) 13) Downtown 14) Enemy In Me 15) Eye For An Eye 16) Danger Road 17) Emergency Encore 18) Breaking The Silence 19) Living On The Run

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