GAMMA RAY
Un viaggio più organizzato rispetto alla disastrosa trasferta per il concerto dei Sonata Arctica ci permette di arrivare di fronte alle porte del Rolling Stone di Milano in largo anticipo, giusto giusto in tempo per goderci un sano acquazzone assieme alla folla in trepidante attesa di fronte alle serrate porte del locale. Questa sera sono di scena i Gamma Ray dell'ormai storico Kay Hansen ed i più accaniti fans, accorsi puntuali per accapparrarsi i posti migliori, sembrano già caldi e ne intonano felicemente i ritornelli. [POWERWOLF] Una volta fatto il nostro ingresso nel locale tocca ai rumeni Powerwolf salire sul palco. La band si gioca una grande possibilità con questo tour europeo, sono infatti al loro disco d'esordio intitolato "Return In Bloodred" (che non mi aveva impressionato n.d.r.), ma appena l'esibizione comincia grosse pecche mi saltano all'occhio, o meglio, all'orecchio. Inanzitutto noto la clamorosa assenza di un bassista, del quale però non se nè sentita la mancanza, e la presenza massiccia di campionamenti di tastiera che rendevano l'atmosfera abbastanza surreale. I quattro sul palco fanno del loro meglio, in particolare a livello scenico, e anche se i primi pezzi possono risultare di facile presa a lungo andare la perfomance, anche se non certo delle più lunghe, cade nel ripetitivo. I brani sono affidati ai soliti clichè e per riscuotere successo tra il pubblico si affidano al solito ritornello tormentone, di non più di tre o quattro parole, ed ai loro costumi. Fanno del loro meglio...ma ancora non basta... [ColdNightWind] Mr Sinister We Came To Take Your Soul Kiss Of The Cobra King Demons & Diamonds The Evil Made Me Do It Lucifer In Starlight [NOCTURNAL RITES] Tocca finalmente agli svedesi Nocturnal Rites, forti del successo del buon "New World Messiah" e adesso on the road per promuovere il nuovo disco "Grand Illusion". La band del bassista Nils Eriksson sale sul palco e, guidata da un Jonny Linkvist in forma, apre le danze con il nuovo singolo "Fools Never Die". Il "Rolling" comincia ad essere ben popolato, ma è ancora niente rispetto al pienone del finale, ed il pubblico partecipa soddisfatto all'esibizione dei cinque power metallers. Tra i vari pezzi, vecchi e nuovi, vengono sempre alla luce i virtuosismi del bravo Nils Norberg, la cui talentuosa chitarra solista impressiona, e per il già citato Linkvist che, oltre ad essere un ottimo front-man, coinvolge con una prestazione vocale di alto livello. La breve esibizione è un ottimo pout-pourrì dei classici della band tra le storiche "The Iron Force" e "Afterlife", alla quale viene affidato il gran finale, e le graditissime "Against The World" e "Shadowland". I Nocturnal Rites si sono certo fatti sentire, confermando la mia opinione positiva su di loro, e spero possano ottenere il giusto successo in un prossimo futuro! [ColdNightWind] Fools Never Die Never Trust Against The World Shadowland Deliverance The Iron Force The Awakening Afterlife [GAMMA RAY] Con i GammaRay, si sa, le possibilità sono in fondo solamente due: o Kai Hansen è in serata buona, o non lo è. In questa sera di ottobre, zio Kai è decisamente in serata buona. All’ormai classico intro, quella “Welcome” che apriva “Heading For Tomorrow” nell’ormai lontano 1990, seguono due ore di concerto in cui Hansen e soci fanno tremare i muri del Rolling Stone, in una prestazione da brivido. Kai è in serata buona, si diceva: quando sento i GammaRay dal vivo, temo sempre che la sua voce se ne vada da un momento all’altro, ma stasera no, stasera il papà del Power teutonico regge (e alla grande) dal primo pezzo all’ultimo, emozionando e coinvolgendo tutti i presenti. La scaletta, è vero, non è quella di “Skeletons In The Closet”, da molti rimpianta, ma è pur vero che il nome di quel tour la dice lunga sulla sua particolarità, e comunque la selezione di questa sera non è certo da buttar via. Dal nuovo lavoro “Majestic” vengono presentati tre brani: “Fight”, uno dei “terremoti” di questo nuovo lavoro, “Blood Religion”, classico pezzo da live act adattissimo a far sgolare il pubblico, e “Condemned To Hell”, pezzo sostenuto anche se non “estremo”. Inutile dire che, su “Blood Religion” (ma non solo, si veda l’ormai classico anthem “Heavy Metal Universe”) il buon Kai si diverte a fare da mattatore scherzando col pubblico ed incitandolo a cantare ed inseguirlo in duelli canori al limite dei volumi raggiungibili da un’ugola umana. Completano il quadro Schlächter e Richter, ottimi come sempre, ed un immenso Zimmermann, giocoso e devastante come pochi dietro le pelli. Quest’ultimo, come ci ha ormai abituati, ci regala anche un assolo di batteria veramente notevole. Un’acustica più che soddisfacente sottolinea alla perfezione un concerto privo di imprecisioni, un’esecuzione come se ne sentono poche: i GammaRay si confermano delle leggende, capaci di spettacoli estremamente coinvolgenti (ed a prezzi abbordabili, dettaglio da non sottovalutare): una gran serata con un gran gruppo, il resto sono solo parole. [Nyarlatothep] Gardens Of The Sinner New World Order Space Eater Fight!!! Blood Religion Condemnend To Hell One With The World Drum Solo Stranger In The Night Heavy Metal Universe The Silence Rebellion In Dreamland/Land Of The Free --- Encore --- Valley Of The Kings Somewhere Out In Space Send Me A Sign
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