You are here: /

EINSTURZENDE NEUBAUTEN

Con il pensiero fortemente ancorato all’unico show dei rumoristi tedeschi cui ho assistito nel 2004 e con una certo scetticismo di fondo poiché i ricordi di quel concerto non sono affatto esaltanti (si trattò di una performance dimessa di musica da camera dove i rumorismi peculiari della loro carriera non fecerò quasi mai capolino), nonché primo appuntamento di una certa rilevanza della stagione concertistica underground romana (ormai gli Einsturzende Neubaten di underground hanno solo la proposta visto che l’ultima volta che hanno suonato a roma è stato all’Auditorium) mi sono diretto a testaccio (quartiere di Roma) luogo del live. Damblè i componenti della band salgono sul palco, contornati da un armamentario fatto di bidoni di ferro e di plastica, ventilatori con lame di metallo, tubi e lamiere, mentre il pubblico ancora sparso per gli stand della location, colto di sorpresa, si radunava velocemente sotto il palco come le formiche quando hanno trovato qualche briciola di pane da portar via. Il brano d’apertura “The Garden” è una nenia ripetitiva ed avviluppata su se stessa che presenta come unica variante lo screaming finale di Blixa il quale da solo valeva il caloroso applauso che ne è conseguito; si procede velocizzando e ritmando la proposta: “Die Interimsliebenden” ed il mantra pneumatico e tecnocratico di “Haus der Luge” contribuiscono ad alzare notevolmente l’asticella del movimento, portando il pubblico ad accennare un headbanging controllato ma convinto. Si riabbassano i ritmi “Nagorny Karabach”, sulla falsariga dei Tuxedomoon, come a far riposare le orecchie prima di una nuova devastatio: “Unvollstandigkeit”. Tutto sommato un set dai ritmi blandi ed ipnotici come a voler catturare più il cervello che i muscoli; non hanno lesinato brani perfettamente strutturati cioè intro + evoluzione + outro, quasi a voler riversare nel loro background l’esperienza avuta tra Teho Teardo e Blixa (vero catalizzatore della performance, con i suoi silenzi, sibilii e urla strazianti), parliamo di “Sabrina” con l’immancabile screaming finale dall’enorme spettro vocale che nemmeno lo slide di un sintetizzatore sarebbe stato capace di emulare. Qualche riff dark fa la sua porca figura tra i vari rumorismi di base nella maggior parte della produzione dei teutonici e la contaminazione degli archi di Teho Teardo “Total Eclipse Of The Sun” torna a far capolino nei bis. Set eterogeneo e catalizzante.

SETLIST:
The Garden 
Die Interimsliebenden 
Haus der Lüge 
Dead Friends (Around the Corner) 
Nagorny Karabach 
Unvollständigkeit
 Youme & Meyou 
Die Befindlichkeit des Landes 
Sonnenbarke 
Halber Mensch 
Von wegen 
Sabrina 
Susej 
 
Encore:
Ein leichtes leises Säuseln 
Redukt 
Alles 
 
Encore 2:
Total Eclipse of the Sun

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web