You are here: /

EASTPAK ANTIDOTE TOUR 2007

Un altro anno, un altro Easpak Antidote Tour. L’happening sponsorizzato dalla marca di zaini più trendy di sempre e da Vans fa capolino anche quest’anno in Italia, ed un’Alcatraz pienamente popolato (seppur nel sua versione ‘a metà’) è stata la cornice ideale per il package di band di quest’anno, davvero eccellente, e condito come al solito da stand e quintali di gadgettame gratis disponibile agli stand. (purtroppo il report non è accompagnato da foto per via del fatto che il management, a quanto ci è stato detto al botteghino, ha tagliato numerosi accrediti foto, lasciandoci impossibilitati ad infilarci nel pit) Ad aprire le danze ci pensano i giovani e promettenti SONIC SYNDICATE, al loro primo tour e autori di “Only Inhuman”, sicuramente uno dei dischi più riusciti del 2007. La band svedese si comporta più che degnamente on stage, esaltando i presenti, fan e non, con il loro metalcore intriso di tastiere. Se la band è quasi completamente in ottima forma (soprattutto Richard, impeccabile nei growl e negli scream), le magagne principali sono due: non si può andare avanti con le basi e i cori registrati senza sembrare di plastica (che almeno qualcuno faccia finta di occuparsene), e due, Roland ‘mascella’ deve seguire qualche lezione di canto, viste le continue stonature prese. Insomma, un concerto divertente, buonissimo, che mi ha esaltato un sacco, ma che ha dimostrato come i Sonic Syndicate siano ancora alle prime armi. Non ho alcun dubbio che sapranno crescere e migliorare notevolmente, in futuro. Sonic Syndicate setlist Aftermath Denied Flashback Enclave Jailbreak Psychic Suicide Blue Eyed Fiend Ormai prezzemolini dei palchi italiani, i tedeschi CALIBAN possono ormai contare su un buon manipolo di fan anche nel Bel Paese. A testimoniare il fatto è bastato il wall of death durante “I’ve Sold Myself”, nel quale Andy è riuscito a far partecipare praticamente tutto il parterre (e visto dall’alto lo spettacolo è stato davvero suggestivo); purtroppo i suoni non hanno affatto giovato ai Caliban, cosa che ha afflitto tutte le band della serata ad eccezione dei Sonic Syndicate, unici supersiti al massacro del mixer. Tolto ciò, e tolte le stonature in pulito di Marc (che però di supporto ai Machine Head si era comportato egregiamente, peccato), i tedeschi non hanno fatto prigionieri anche grazie ad una scaletta ottimamente scelta, anche se personalmente mi sarei aspettato “The Revenge” che purtroppo non è arrivata. La loro ascesa ormai è sempre più consolidata, e sarebbe poco onesto dire che non se lo meritano. Caliban setlist Nowhere To Run, No Place To Hide I Rape Myself I’ve Sold Myself The Beloved And The Hatred Forsaken Horizon I Will Never Let You Down It’s Our Burden To Bleed Stop Running Goodbye E poi tocca ai SOILWORK, attesissimi dal sottoscritto (ma non solo), assenti da un bel po’ dal suolo italico e prossimi all’uscita del nuovo, fantastico “Sworn To A Great Divide”. I cambi di line-up non hanno influenzato minimamente l’irruenza di Speed e soci, che salgono sul palco e attaccano come missili con “Bastard Chain” (infarto). Le uniche due pecche della serata saranno effettivamente solo i suoni un po’ pastosi e la camicia da boscaiolo di Strid; per il resto, la band si Helsingborg ha messo in piedi uno spettacolo clamoroso, con Speed che si dimena come un ossesso (anche se le movenze del singer svedese hanno assunto forse un po’ troppo quelle di Phil Anselmo) e non accenna a sbagliare nemmeno un pulito, il nuovo acquisto Antonsson che non fa rimpiangere Wichers nemmeno un po’ e il solito Ola Flink, forse più ubriaco del solito. Un paio di brani evitabili (“Light The Torch”? “One With The Flies”?), per il resto headliner morali della serata, anche a fronte dell’esecuzione di “Chainheart Machine”, della nuova “Exile” e dell’emozionante “Distance”. Imbattibili. Speriamo tornino presto e non ci facciano aspettare altri tre anni. [Daniele 'Tormentor' Amato] Soilwork setlist Bastard Chain As We Speak One With The Flies Light The Torch Follow The Hollow Distance Chainheart Machine Rejection Role Exile Stabbing The Drama Stalemate Nerve Soltanto quel nome che corrisponde a DARK TRANQUILLITY, da anni sinonimo di garanzia e qualità on stage, ha trattenuto i presenti all'Alcatraz in questo poco autunnale martedì sera di ottobre. Dopo l'esibizione dei Soilwork infatti, assolutamente grandiosi in sede live, credo che molti si siano sentiti così soddisfatti da pensare che la serata sarebbe potuta anche terminare in quel momento. Gli autori di “Fiction” invece fanno il loro ingresso sul palco scatenando di nuovo il numeroso pubblico di questo favoloso Eastpak Antidote Tour 2007. Mikael Stanne e compagni scaricano le loro cartucce una dietro l'altra e fin dall'inizio è proprio l'ultimo nato in casa Dark Tranquillity ad essere messo al centro dell'attenzione. "Terminus" e "The Lesser Faith" scaldano la voce del singer che non si concede tregue e colpo su colpo dipinge le granitiche nuove canzoni dando spazio anche a "Inside The Particle Storm" e "Focus Shift"in una largamente prevedibile scaletta. La splendida novità è "Misery's Crown", per il resto sono "Final Resistance", "The Wonder At Your Feet", "Lethe" e "There In" a ripercorrere la carriera degli svedesi. Di certo non poteva mancare la pogatissima "Punish My Heaven" con la conclusione affidata alla doppietta tratta da “Character”: "My Negation" e "The New Build". Questa band potrebbe benissimo suonare per vent'anni di fila le stesse canzoni facendo felici i propri sostenitori ma c'è da sottolineare che ad ogni prova live trasuda la passione che ogni membro ci mette. Cuore ed anima in mano a trasmettere quelle uniche e sentite emozioni che di volta in volta vengono regalate al pubblico. Una buonissima prova che testimonia la sempre ottima forma di una band che album dopo album si conferma tra le migliori in circolazione per carattere, ispirazione e professionalità. Giganti! [Andrea ‘Poisoneye’ Uboldi] Dark Tranquillity setlist Terminus (Where Death Is Most Alive) The Lesser Faith The Treason Wall The Wonders At Your Feet Lethe Lost To Apathy Inside The Particle Storm Focus Shift Misery’s Crown Final Resistance ThereIn Punish My Heaven My Negation The New Build

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web