Ciao ragazzi: il vostro disco è ricco di sfumature. È una caratteristica che salta subito all’occhio e vorrei mi parlaste subito del modo in cui avete affrontato la stesura dei brani. Non deve esser stato facile...
Ciao Davide e grazie a te ed Hardsounds per questo spazio. Bene, diciamo che parte dei brani di "Overcoming The Pain" erano già stati composti nel 2007, all’epoca del nostro omonimo e secondo Demo Studio. Da una scelta fatta con gli altri ragazzi, sono stati estrapolati 4 brani, per tenerne in archivio degli altri; poi rivisti e riarrangiati per l’uscita, appunto, del 2010. Le sfumature di cui parli di certo sono figlie dei nostri vari ascolti e punti di vista sulla musica. Potendo tutti noi interagire con la stesura, le nostre influenze, tante e diverse, vengono inevitabilmente fuori. La composizione avviene in maniera tradizionale; si arriva in sala con un linea melodica, un riff od anche con una sola idea e la si sviluppa insieme. Naturalmente gli scontri per opinioni differenti non mancano, lo stress di tutti i giorni si fa sentire, quindi qualche screzio non manca; ma alla fine si riesce ad addivenire ad una comune soluzione ed ecco che nasce un nostro lavoro in studio. Avendo poi deciso di produrci da noi, lascio all'immaginazione di tutti le normali difficoltà del dover rivedere quanto scritto, registrare e mixare il tutto. Non è stato per niente facile.. hai ragione!!! Ma siamo felici per quanto fatto..
La scelta di un brano in italiano (Silenzio & Vuoto): come mai? Ce ne parlate in modo più approfondito?
L’idea di “Silenzio & Vuoto”, come brano cantato in lingua madre è balenata subito nella mia mente e come per tutti gli altri brani, mi sono dedicato personalmente alla stesura del brano (in quanto voce della band). Il brano composto in tempi record, credo in un giorno, da Tony Randy, chitarrista del gruppo e riarrangiato immediatamente dopo dagli altri ragazzi (brano già esistente nel 2007, come citato sopra), all'ascolto si presentava veloce ed accattivante. Avevo qualche riga di testo in italiano ed ho studiato ad una metrica orecchiabile ed incalzante. Credo l’esperimento sia riuscito, ma non escludo dei passi in avanti in un futuro prossimo. Non sei il primo a farmelo notare, quindi credo sia stato accolto con curiosità dai più.
Nel disco fanno la loro eccellente figura, due distinti generi. So che la scissione può creare qualche disaccordo, ma la cosa alla fine è anche parecchio palese: c’è molto prog, c’è dell’hardcore, e il death metal. Tutto viene condito in chiave moderna. C’è qualche disco in particolare, un artista, un film, dei libri, o qualcosa della cultura in generale, che vi ha dato degli spunti per tirare fuori questo disco così variegato?
Senza dubbio il fatto di non essere eccessivamente dei nostalgici ed il nostro vivere il quotidiano senza troppi costumi od archetipi, ma come normalissime persone, forse fin troppo, ci fa affrontare il mondo musicale con naturalezza. Componiamo e suoniamo ciò che sentiamo più nostro, a prescindere dalle mode. Lo stampo del “classic” o del primo “thrash metal” lo si nota, così come l’influenza “prog” dell’ultimo decennio, senza dimenticare il “modern” attuale, che mette d’accordo tutti noi. Siamo in 5 e ti assicuro che la lista è lunga circa i nostri spunti, ma personalmente cito come artista il Beksinsky, con le sue opere apocalittiche e band come Dream Theater – Dark Tranquillity – In Flames – Meshuggah - e Killswich Engage come riferimenti musicali. Permettimi poi di lodare pubblicamente i mie colleghi per l’eccellente tecnica messa in mostra nel disco; è forse il “prog”, oltre alla ricerca melodica, quindi, quel quid così ricercato nella nostra produzione, il tutto condito in chiave estreme, naturalmente.
Com’è nato il deal con la My Kingdom Music?
Conosciamo la M.K.M. sin dal primo disco prodotto ed abbiamo sempre seguito l’opera di questa giovane label italiana; che dal raffinato gothic iniziale, si è aperta anche al metal in tutte le sue sfaccettature. Quindi, al termine della stampa dei vari promo-kit per “O.t.P.”, abbiamo contattato anche Mr. Palumbo, boss della label, il quale ci ha fatto la proposta più interessante tra quelle ricevute. Siamo felicissimi del suo lavoro e speriamo che le note dei SuperbiA arrivino alle orecchie di più persone possibili.
Progetti per il futuro?
Senza dubbio poter suonare in lungo ed in largo; sia in Sicilia, che ovunque possibile. Dico così perché giù da noi non è affatto facile trovare dei club dove poterci esprimere musicalmente; la disco e lo scetticismo dei gestori spezza le gambe a tutti. Comunque live a parte, abbiamo già parecchi brani pronti per un seguito di “O.t.P.”; al momento giusto, una volta spenti i riflettori su quest’Album, registreremo quanto realizzato sino ad ora. Il tutto rivisto e suonato alla SuperbiA e con un pizzico di presunzione affermo, con un’originalità difficile da trovare/ascoltare in giro in tempi come questi. Invito quindi tutti a venirci trovare sul nostro myspace o ad acquistarci su My Kingdom Music. Ciao Davide ed un ciao a tutti i ragazzi di Hardsounds.
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