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SUDDEN DEATH

Il festival di Hardsounds è ormai alle porte. Dopo i Nero di Marte abbiamo puntato la luce della lampada dritta sui Sudden Death per l'interrogatorio di rito. Dopo quasi dieci anni di silenzio discografico ed un nuovo album in uscita nei prossimi giorni sono diverse le cose di cui parlare.

Ciao Flavio. Salirete sul palco del nostro fest con quale intento? Presenterete pezzi del nuovo disco? Ci sono band che conoscete o stimate tra quelle del 4 ottobre? L'intento e' sempre lo stesso: divertirsi suonando la musica che amiamo, lo facciamo da una vita con passione e con amore verso un genere che ascoltiamo sin da quando eravamo ragazzini. In occasione del festival presenteremo molti brani tratti dal nostro nuovo imminente disco 'Monolith of Sorrow', in realta' alcuni brani sono presenti nella nostra scaletta gia' da tempo perche' MOS e' un riasunto di quello che abbiamo fatto negli ultimi 10 anni. Il festival vanta una buona scaletta, tutte le band sono valide e sara' un piacere dividere con loro il palco.

Il vostro imminente album quindi esce a dieci anni di distanza dal precedente. Perché tutto questo tempo? Avete suonato singolarmente in altri gruppi nel frattempo, oppure avete messo da parte la musica suonata? 'Monolith...' esce dopo 10 anni da 'Injecton of hate', un album che abbiamo portato parecchio in giro e che ci ha fatto fare bellissime esperienze come suonare con band importanti e su qualche palco prestigioso: purtroppo, come in tutte le cose della vita ci sono delle fasi in cui e' meglio guardare altrove e fare altro, e per noi questo momento e' durato 3 anni in cui chi piu' o chi meno si e' dedicato ad altri gruppi e progetti. Io personalmente, oltre a portare avanti i miei Disease con i quali nel frattempo abbiamo pubblicato il notro secondo disco, nel momento di stop dei Sudden ho avuto la fortuna di far parte degli Zora con i quali ho vissuto un'esperienza musicale unica di cui vado fiero, e che mi porto dentro grazie a Tat0 e Ale che, oltre ad essere musicisti eccellenti, si sono rivelate persone meravigliose.

Quali sono gli ingredienti per registrare un album con tutti i crismi? Oggigiorno sembra che basti avere suoni molto pompati e null'altro. Bisogna semplicemente fregarsene di quello che oggi viene considerato figo, e farsi guidare da quella stessa passione che ti fa ascoltare i vecchi dischi dei tuoi beniamini come 20 anni fa: noi non siamo di primo pelo, quindi mode e tendenze ne abbiamo viste venire ed andare e nessuno in Italia si e' mai arricchito con questa musica. Personalmente suono per passione, ed e' proprio quella che ci ha mosso per realizzare il disco migliore che potevamo, un lavoro di musica che ci rappresentasse al 100% perche' e' quella che vorremmo ascoltare.

Le case discografiche servono a qualcosa, secondo voi, oppure è tutta una questione di farcela con i propri mezzi? In Italia per me le case discografiche non servono a nulla, e non creano alcuna possibilita' di visibilita'. Come dicevo prima, con questa musica non ci si fa' un euro, quindi dove non c'e' guadagno non c'e' chi investe, piuttosto bisogna stare attenti a non farsi fregare.

Tornando ancora più indietro, all'inizio del nuovo millennio che aria si respirava nella scena death? Avete sperato fino in fondo di non fermarvi oppure vi siete accontentati dopo il secondo album? Fermarsi mai, ma solo perche', come dicevo prima, qui si suona per passione, sfogo e divertimento. Rispetto a 10 anni fa vedo che oggi e' piu' semplice andare a suonare all'estero, e questa e' una bellissima cosa che spero capiti anche a noi presto, magari proprio grazie al disco nuovo: l'aria che si respirava e' quasi la stessa, cambiano i gruppi, ma le difficolta' sono sempre le stesse, tra locali di merda e poco rispetto per chi suona. Situazioni che fanno del'Italia un posto in cui una vera scena non crescera' mai nonostante di buone band ce ne siano tante.

Come registraste il vostro primo demo e che differenze sentite rispetto alle attuali composizioni e alle tecniche di registrazione utilizzate in Monolith...? Monolith l'abbiamo registrato nella nostra sala con l'aiuto di Francesco degli Ultimo Mondo Cannibale: la tecnologia permette di registrare in modo molto piu' facile e comodo con risultati spesso sorpendenti, non rimpiango assolutamente le tecniche e le possibilita' di 15 - 20 anni fa in cui spesso l'esperienza in studio era piu' lunga e molto stressante, con prodotti finali spesso non all'altezza.

Si può suonare death metal nella provincia romana, o è tutto un grande sforzo per avere poco o nulla in cambio? Suonare a Roma non mi e' mai piaciuto, non a caso con i Sudden abbiamo sempre suonato molto piu' fuori dal Lazio che in casa. Ho sempre trovato il clima capitolino per certi versi ostile, in cui la gente preferisce parlarsi male alle spalle piuttosto che supportarsi a vicenda. Fondamentalmente di queste cose me ne sono sempre fregato perche' suono solo per divertirmi.

Quali gruppi state ascoltando in questo periodo? Ce ne sono alcuni che vi portereste in giro per locali, in un ipotetico tour? Mi sono piaciuti tanto l'ultimo degli Aborted e dei Dead Congregation. In Italia ammiro i Devangelic e i miei fratelli Ultimo Mondo Cannibale per il culo che si fanno andando a suonare in giro per l'Europa e nel mondo, portando sui palchi il meglio dell'Italia estrema, alla faccia dei giornali e delle webzine che parlano sempre dei soliti tre-quattro nomi.

La domanda della sofferenza di ogni deathster: cosa avete provato nell'ascoltare 'Illud Divinus Insanum' dei Morbid Angel? E voi Sudden Death svolterete, un giorno? Bestemmie infinite, un brutto scherzo da parte del mio gruppo death metal preferito di sempre. Pero' l'ho comprato uguale, ahahahaahah!

Siamo ai saluti. Volete aggiungere altro all'intervista? Grazie della posibilita' di parlare un po' di noi, siamo spariti per un po', ma ora siamo tornati con un disco che amiamo molto e che proporremo nell'ambito del festival. Inoltre, sara' l'occasione per presentare dal vivo Vito, da poco entrato come bassista nei Sudden. Insomma, un nuovo inizio a tuti gli effetti!

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