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SICK N’ BEAUTIFUL

Venerdì 7 luglio 2023 al Requiem Of Destruction Fest II, che ha preso vita nell’ormai super approvata location dello Skulls Club di San Marino grazie all’idea di Michele Vasi, sono atterrati da casa Frontiers Records anche i nostri alieni preferiti che Hardsounds conosce per la prima volta di persona: diamo il benvenuto ai SICK N’ BEAUTIFUL!

Buonasera ragazzi e benvenuti su Hardsounds. Nonostante vi stiate lasciando alle spalle delle enormi soddisfazioni e traguardi che in pochi finora si sono potuti permettere, c’è chi ancora non vi conosce: facciamo un passo indietro allora, chi sono i freak che compongono il vostro equipaggio e qual è la vostra storia? Ciao e grazie mille per lo spazio che ci concedete!
Il nostro è un equipaggio molto variegato che si è andato a delineare nei nostri viaggi interplanetari. Fondamentalmente siamo un po’ tutti dei reietti accomunati dagli stessi sogni e obiettivi, che hanno trovato il proprio posto e la propria famiglia a bordo di questa astronave e che si sono sempre esibiti tra un pianeta e l’altro, inviando messaggi e segnali in giro per lo spazio tramite la loro musica. Tutto iniziò dal pianeta Acheron col nostro capitano, nonché bassista e compositore, Big Daddy Ray al comando della nave, nave che finì qui sulla Terra con un atterraggio di fortuna a causa di un’avaria ai motori. Ed è sulla Terra che la pilota e cantante Herma si unii spontaneamente all’equipaggio. Sì, beh, tralasciando un piccolo rapimento di persona con conseguente innesto di organi alieni all’interno del suo corpo. Poi abbiamo la nostra batterista Evey, una pianta umanivora che ha preso vita da spore che infestavano l’astronave e ha raggiunto la sua forma attuale a contatto con i gas terrestri, e i nostri due chitarristi Nemes e LØr1, un rinnegato e un predatore, dei ribelli che vagando per lo spazio sono arrivati fino a noi e da quel momento non ci siamo più divisi. L’inizio di tutta questa storia potete trovarla sul nostro fumetto Ground Zero!

Com'è nato il concept che anima e contraddistingue la vostra band? Era un’idea già in mano di qualcuno di voi o ha preso forma mano a mano che vi siete affacciati sulla scena musicale? Altrimenti detto: è nato prima il concept o è nata prima la vostra musica? In realtà non c’è un vero e proprio concept, esprimiamo semplicemente la nostra essenza circense attraverso le influenze interplanetarie più disparate, cercando di portare la gente con noi in un viaggio tra lo sci-fi, l’horror, il grottesco. Il tutto condito da tanto colore e divertimento. Sicuramente il nostro show si è modellato pian piano durante i nostri viaggi, adattandosi talvolta alle inclinazioni locali, ma rappresenta sempre noi stessi, la nostra lingua.

L’anima creatrice appartiene a tutti quanti indistintamente o c’è un componente artista in particolare che progetta e dà vita a tutti questi costumi, video, performances, artwork? Le anime creatrici sono il nostro capitano Big Daddy Ray e la cantante Herma. Sono loro che da zero danno vita a tutto ciò che vedete: costumi, video, performances, artwork, graphic, effetti speciali. Hanno anche una loro agenzia creativa specializzata in produzioni audio-video e realizzazione contenuti per artisti, chiamata KINOrama Studio.

Siamo ancora in fase promozionale di 'Starstruck', la vostra ultima fatica in studio che ha visto la luce a luglio dello scorso anno, considerando che nasce al termine di un periodo estremamente provante per la storia di tutti noi: che tipo di novità porta questo album rispetto ai due precedenti? Il periodo pandemico ha pesato o influito sulla scrittura? Assolutamente sì, cerchiamo di esprimere noi stessi in ogni modo e forma possibile, ogni brano e ogni disco mette in luce diversi nostri lati in diversi momenti ed è inevitabilmente influenzato da ciò che viviamo. Questo è infatti un album più cupo ed aggressivo rispetto ai precedenti, sia nei testi, sia nelle sonorità, pur mantenendo anche la nostra vena giocosa e quella scintilla di speranza che ci contraddistingue. Inoltre è il primo lavoro in studio con la nostra line-up attuale al completo e si nota un diverso approccio chitarristico apportato da Nemes e LØr1, con ritmiche serrate e parti soliste fin ora inedite nel nostro repertorio.

Siete una di quelle band che si affezionano in particolar modo a qualche brano che poi resta scalfito indelebilmente nelle vostre set list o amate rinnovarvi e procedere sempre verso il nuovo? Entrambe le cose. Come già accennato ogni brano esprime una nostra diversa sfaccettatura, dalla più giocosa alla più cupa, e ovviamente ciò che è nuovo e verso cui procediamo è quel che più ci rappresenta nel dato momento storico e che quindi tendiamo ad esprimere con più forza. Ciò non toglie che rimaniamo affezionati a tanti momenti ed esperienze che hanno dato vita a vecchi brani, rimasti scolpiti nei nostri cuori e, come notiamo, anche nei cuori dei nostri fan. Nelle nostre set list ci sono quindi sempre almeno un paio di brani che ci accompagnano dagli inizi.

Sappiamo che siete reduci da un tour di 10 date, con appena un solo day off in Inghilterra, esattamente per l’Halfway to the Grave tour con i South of Salem e i Tarah Who?: che tipo di esperienza è stata? Ha soddisfatto le vostre aspettative? Ha decisamente superato le nostre aspettative! È stata un’avventura pazzesca con band pazzesche, c’è stata una bella condivisione e supporto reciproco nell’affrontare le tempistiche rigide di un tour del genere. E condividere il palco con i Wednesday 13 è stata davvero un’esperienza incredibile! Era la nostra terza volta in UK ed il pubblico è sempre fantastico, abbiamo avuto modo di farci conoscere un po’ di più e di conoscere meglio i fan che già avevamo ed il ritorno ci ha lasciato a bocca aperta! È bello vedere come i Terrestri vivono la musica ed i live show lì, conoscerli e vederli tornare alle date successive con gli amici, vederli venire al merch table a supportare il nostro lavoro tra una foto e un abbraccio, con un’accoglienza così calorosa e un coinvolgimento a 360° nell’esperienza, che è tutto ciò che cerchiamo di creare ad ogni live. Insomma, ci siamo visti restituire molto di più di quanto ci aspettassimo su tutti i fronti e da tutte le persone coinvolte nel tour.



Sappiamo anche che Herma Sick è reduce da un’altra esperienza internazionale particolarmente importante, headliner con la super band Godz of Rock all’IntenCity Festival presso lo stadio Oblemenco di Craiova in Romania: duettare insieme ad artisti di questo spessore fa sempre un certo effetto. Come sei stata agganciata per questa evento e come è stato dividere il palco con questi nomi? Innanzitutto ringrazio immensamente Chris Catena che si è reso promotore di questa band chiamata Godz of Rock messa insieme all’occasione per il Festival IntenCity e che mi ha permesso di salire su un palco del genere con dei professionisti di tale spessore. Condividere il palco con nomi di quel calibro, davanti a così tante persone è stata un’esperienza quasi surreale. È stato bello vedere quanta sintonia, coesione e comunicazione ci fosse sul palco, come se suonassero e suonassimo insieme da tempo! E mi ha piacevolmente colpito il modo in cui sono stata accolta: la loro gentilezza, simpatia ed umiltà mi hanno fatta sentire completamente a mio agio. Che dire, è stata un’opportunità per la quale non posso che essere infinitamente grata!

A proposito di enormi soddisfazioni, ma vogliamo spenderle due parole riguardo l’esperienza Wacken 2022? Era la prima volta che vi interfacciavate con il pubblico tedesco? Che cosa vi ha lasciato quest’esperienza? Wacken è stato un sogno divenuto realtà per tutti noi. A ripensarci abbiamo ancora i brividi addosso, dal momento in cui abbiamo saputo di essere nel bill, al viaggio insieme, fino all’esperienza al festival, sopra e sotto il palco! È una sorta di mondo a sé, si respira un’atmosfera quasi incantata. Abbiamo avuto modo di incontrare e ascoltare da vicino alcuni tra i nostri idoli, e suonare su quel palco è un’emozione che ti rimane dentro per sempre! Era la nostra prima volta su suolo tedesco e direi che non avremmo potuto desiderare battesimo del fuoco migliore! In tutti i sensi, viste le fiamme lanciate dal palco. Che, come si può immaginare, ci hanno fatto sentire a casa! Anche in questo caso ci ha colpito il modo in cui la gente vive l’intera esperienza del festival, la voglia di divertirsi, lo spirito di unione. C’era un’energia palpabile e travolgente. Abbiamo imparato davvero tanto ed entrare a contatto con dei professionisti, in un contesto così professionale e organizzato, non può che arricchire e fornire nuovi spunti e stimoli per cercare di migliorarsi.

Come si prepara esattamente una band di alieni ad eventi del genere? Come si prepara a qualsiasi cosa: con fuoco, scintille, laser e un pizzico di follia! L’emozione e la preparazione mentale credo siano alla base di tutto sempre, il resto vien da sé…
Nel caso del Wacken abbiamo praticamente avuto appena il tempo di realizzare la notizia, che già eravamo sul palco, essendo stati inseriti nel bill all’ultimo momento. E suonare al Wacken è una notizia dell’altro mondo anche per gli alieni! Insomma, un turbinio di emozioni che ha fatto sì che ognuno di noi fosse completamento immerso nell’esperienza e focalizzato sull’obiettivo.

A San Marino, e si parla comunque di un palco di ridotte dimensioni, anche se lo Skulls Club presta sempre grande attenzione ai dettagli, abbiamo avuto modo di assaggiare un po’ della vostra arte live: la mola, il libro, il lanciafiamme, che cosa vi ha ispirato in questo tipo di performances e cos’altro si deve aspettare chiunque voglia venirvi a vedere per la prima volta? Mah, un po’ quello che ci salta in mente! O meglio, non proprio tutto o avremmo già fatto seri danni qui sulla Terra. Siamo stati ispirati come già detto da ciò che abbiamo visto nei nostri viaggi interplanetari, dalla cultura cinematografica e circense, sempre seguendo e mostrando la nostra natura e il nostro modo di comunicare. Quello che cerchiamo di portare sul palco è un dialogo col pubblico, quindi scopriremo insieme cosa aspettarci vedendoci per la prima volta!

Adesso che cosa pensate vi riservi il prossimo futuro? Avete già nuovi progetti musicali in costruzione o per il momento punterete ancora sui live? Siamo sempre aperti e pronti ad ogni possibilità, dal canto nostro possiamo solo continuare a lavorare sodo sperando di fare sempre meglio e di calcare palchi in giro per questo pianeta in altri festival e tour! Anche in questo caso, entrambe le cose: stiamo iniziando a buttare giù nuovo materiale e nuove idee e nel frattempo speriamo di portare il nostro show su quanti più palchi possibile. Per il momento i prossimi due show imminenti annunciati in Italia sono l’Extravaganza Festival vicino Siena il 26 agosto e Festa Bikers a Cologno al Serio il 27 agosto.

Ancora complimenti per il vostro spettacolo, per i vostri costumi e per la vostra capacità di intrattenere il pubblico: se volete fare un saluto agli amici di Hardsounds, a voi la parola. Grazie infinite per i complimenti e grazie ancora per questo spazio!! Speriamo di rivedervi presto e di conoscere tanti altri terrestri ai prossimi live. Stick with the sick!

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