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SALEM HILL

Ciao ragazzi, sono Fabio della webzine Hardsounds.it. Grazie per l'intervista! Potete parlarci di come sono nati i Salem Hill? Ciao Fabio. Ci siamo formati a metà degli anni ’80 mentre andavamo al college alla Belmont University di Nashville, nel Tennessee. Volevo formare una band ed ho fatto un’audizione a Pat. Kevin si unì al gruppo poco più tardi. Mike ed io eravamo cresciuti insieme, e lui entrò nel gruppo nel 1991, appena prima della pubblicazione del nostro primo album. Ho appena recensito il vostro album e lo trovo veramente ottimo, potete spiegare ai nostri lettori di cosa parla il concept di "Mimi's Magic Moment"? In realtà, “MMM” non è proprio un concept album. Tre delle quattro tracce sono storie, ma l’album no. “The Joy Gem” è una storia su come la Gioia possa essere ottenuta solo attraverso metodi puri. In questo caso, la Gemma non mantiene la sua promessa di portare la Gioia finchè non viene “donata”. “Stolen By Ghosts” parla della perdita e del conflitto da sopportare quando una parte davvero cruciale del tuo essere è stata “rubata”. “The Future Me” parla del tentativo di ottenere una visione di chi diventeremo. L’ho scritta dopo aver letto un paragrafo tratto da George MacDonald. E “All Fall Down” è semplicemente un testo su quanto sia triste nell’industria musicale di oggi che ragazzi che non sanno cantare e/o suonare divengano comunque delle star. E' il vostro settimo studio album in quattordici anni di carriera: potete fare il punto della situazione in casa Salem Hill? Come band siamo in salute. Abbiamo un obiettivo ben focalizzato su dove vogliamo essere e cosa vogliamo compiere nei prossimi 3-5 anni. Abbiamo un DVD in cantiere, un nuovo album che probabilmente inizieremo a registrare nell’estate 2006, e ci siamo impegnati a tenere ogni anno un “Hillionaire’s Weekend” in cui i ragazzi possono venire a vederci suonare e registrare gratuitamente. Quindi le cose vanno bene! Trovo molto coraggiosa, ed un po' pazza, l'idea di proporre al pubblico un album composto da quattro suite così lunghe: è una cosa che avete già proposto in passato? Lo rifarete in un prossimo album? Siamo conosciuti come una band che fa concept album. E questo mi piace anche, solo che appena 3 dei 7 studio album sono stati concept. Il nostro ultimo album, “Be”, del 2003, era un concept, ma svolto attraverso 15 canzoni. Per “MMM”, avevamo alcune ottime idee per un concept, ma non volevamo necessariamente fare un altro concept album. Quindi abbiamo deciso di adattare i concetti in forma epica. Da qui, l’album di quattro sole canzoni. Riguardo il farlo di nuovo in futuro – se le canzoni lo richiederanno, sì. Il nostro prossimo album, comunque, sarà diverso. Forse un brano epico o due, ma non tutto l’album. Da cosa traete spunto per creare i vostri album? Letture, vita reale. Generalmente prima ci facciamo un idea di cosa vogliamo dire, sia per la musica, sia per la voce, e poi la proponiamo al gruppo, dove ognuno aggiunge il suo tocco di condimento. Come nasce un album dei Salem Hill? Il metodo di creazione è sempre lo stesso o è variato a seconda del disco? Con ogni album è leggermente differente, ma abbiamo un metodo che tendiamo a ripetere. “Be” è stato probabilmente lo sforzo più collaborativo. “MMM” è stato un ritorno al nostro metodo standard, che è che uno dei ragazzi scrive qualcosa, ne fa un demo per il gruppo, e poi insieme revisioniamo, arrangiamo, modifichiamo, e generalmente ne facciamo qualcosa di cui saremo tutti orgogliosi. Come è la scena prog rock americana? A vedere dai dischi prodotti dalla Progrock Records mi sembra florida di ottimi talenti... Sicuramente c’è un sacco di roba buona prodotta da queste parti. Ma la scena non sembra terribilmente feconda. Potrei sbagliarmi in quanto tendo a vivere nel mio piccolo spazio vuoto, ma non vedo molta promozione per il prog o supporto al di fuori di Internet. Avete molte possibilità di suonare dal vivo? Vi piacerebbe fare un tour europeo e venire a trovarci in Italia? Ognuno di noi suona parecchio dal vivo. Sfortunatamente, lo facciamo poco come Salem Hill. Abbiamo appena terminato un programma di concerti piuttosto complicato (almeno per noi) nel quale abbiamo fatto 4 spettacoli nell’arco di 3 settimane. Ma è raro per noi suonare dal vivo perché non ci sono molte location favorevoli al prog qui vicino, e dobbiamo accollarci spese piuttosto alte per viaggiare. E ci piacerebbe fare un tour europeo! Avremmo bisogno giusto di qualcuno che lo organizzi. Grazie ragazzi del tempo che ci avete concesso, chiudete l'intervista come volete! Grazie per l’interesse! Dio vi benedica!

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