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RAVENSCRY

Ciao ragazzi! Benvenuti su Hardsounds.it! Potete presentare la band ai nostri lettori? La band è nata nell’estate 2008, nei dintorni di Milano. Era inizialmente composta da Paul alla chitarra, Fagio al basso e Simon alla batteria. La necessità di avere un secondo chitarrista ha portato poco dopo all’inserimento di Mauro. Infine, dopo una serie di provini, abbiamo scelto Giulia come nostra vocalist. Era arrivata da Roma appositamente per provare con noi, dimostrando da subito la passione e lo spirito di sacrificio che cercavamo. Inoltre si è rivelata la più vicina alla band in quanto a gusto e personalità. Iniziamo la nostra intervista parlando del vostro ep omonimo: l’ho trovato decisamente coinvolgente ed accattivante, in cinque canzoni siete riusciti ad esprimere al meglio il vostro potenziale e il voto che ho dato nella recensione lo può confermare. Voi siete soddisfatti del risultato finale? Grazie per i complimenti! Siamo decisamente soddisfatti. Eravamo tutti decisi a voler produrre un album (di cui l’Ep è un estratto) che fosse professionale al 100%. Questo ci ha portati a fare scelte ben precise, come quella di rivolgerci a Fabrizio Grossi per il mixing e a Tom Baker per il mastering. L'impegno, economico ed organizzativo, è stato e continua ad essere molto importante, ma a nostro avviso questo modo di agire è la base per ottenere buoni risultati. Nel cd avete inserito una suite in tre parti intitolata "Redemption": come è nata? Inizialmente, i tre pezzi che compongono "Redemption" non erano stati concepiti come parti di una suite. Quando Giulia ha scritto i testi di "Rainy" e "Far Away" ci siamo accorti di quanto le tematiche dei due brani fossero affini e collegate tra loro. L’idea di farne una suite ci piaceva molto: sarebbe stato stimolante dal punto di vista strettamente musicale, ma soprattutto avrebbe innalzato il livello artistico di entrambi i brani. Mancava giusto un elemento che li facesse convergere e li mettesse in comunicazione. Così è nata "Reflection". Chi è il principale compositore tra di voi? Quando abbiamo iniziato a lavorare c’era già parecchio materiale composto da Paul. Siamo partiti dai riff che più ci piacevano e che rispecchiavano il progetto Ravenscry. Insieme abbiamo dato forma a queste idee e ne abbiamo create di nuove. Insieme abbiamo dato forma a queste idee e ne abbiamo create di nuove. Il tutto nasce spesso in modo spontaneo, suonando insieme e confrontandosi, ma anche grazie a un'attenta ricerca e riflessione su ciò che vogliamo comunicare. I testi, invece, sono stati interamente scritti da Giulia. Come sono andate le recensioni sui vari magazine e webzine? C’è ne una in particolare che ricordate e che vi ha sorpreso di più? Finora abbiamo avuto due tipologie di recensioni: la prima è quella che ci colloca nel vasto panorama “gothic” e non percepisce particolari innovazioni nella nostra musica. La seconda parla in modo entusiasta del progetto e della produzione dell’Ep, riconoscendo alla band qualità tecniche e originalità. Fortunatamente il secondo caso è notevolmente più frequente e di questo siamo contenti. La recensione che ci ha fatto più piacere credo sia quella uscita su Rock Hard Italy di Aprile, dove abbiamo preso un voto molto alto e un commento particolarmente favorevole. Parliamo di influenze musicali: nella vostra biografia avete incluso tra le band che vi hanno ispirato nomi come Evanescence, Soilwork, Within Temptation e Ayreon. Cosa vi ha lasciato ognuno di questi gruppi? Ovviamente queste sono solo alcune delle influenze, perché in realtà sono veramente tantissime e provenienti da generi anche lontanissimi dal metal. Delle band che hai citato direi che abbiamo in comune con gli Evanescence una ricerca melodica orientata spesso al pop; dai Soilwork, così come da altri gruppi come i Meshuggah, l’enfasi ritmica e il riffing. I Within Temptation ci hanno appassionato soprattutto per il loro aspetto sinfonico, mentre la stima per gli Ayreon e in generale per Lucassen può aver influenzato la scrittura delle linee vocali e delle parti elettroniche. Avete realizzato un video per la canzone “Nobody” che personalmente ho apprezzato molto: dove sono state effettuate le riprese? E qual è il significato che sta alla base di esso? Le riprese sono state effettuate in un ristorante abbandonato, nei pressi di Bergamo. Il significato è lo stesso che sta alla base di "Nobody", tradotto metaforicamente in immagini. E’ la “tragedia” dell’uomo comune, di chi si accontenta di ciò che ha e non sceglie o non ha la forza di lottare per qualcosa di più. “Nobody” è l’uomo che si confonde tra la folla perché abbandona i propri sogni, ma è anche colui che vuole lottare ma vive in una società che ha costruito barriere ovunque e che lo fa sentire ancora più emarginato, uno “straniero nella propria terra”. Nonostante questo possiede quella spinta vitale che non lo farà mai mollare. Nel video infatti il protagonista viene sopraffatto dall’angoscia e dagli insuccessi, ma trova comunque il coraggio di andare avanti. Il 14 Maggio avete presentato il video al Dark Circus di Milano, in occasione del vostro concerto, a cui purtroppo non ho potuto essere presente per motivi principalmente logistici: come vi siete trovati? E come vi è sembrata la reazione del pubblico? La serata è andata molto bene, l’atmosfera che si respirava nel locale era davvero affascinante e vedere le immagini del nostro video dietro di noi sui megaschermi mentre suonavamo è stato emozionante. Ne approfittiamo per ringraziare ancora una volta il Dark Circus che ci ha dato questa opportunità. Il pubblico ha reagito in modo caloroso ed è stato partecipe, come capita spesso nei locali milanesi. Avete in programma altre date dal vivo? Stiamo programmando qualche data estiva, anche all’estero, ma al momento ci stiamo concentrando soprattutto sull’uscita dell’album e sulla promozione della band. E per i vostri progetti futuri cosa ci dite? State magari lavorando su nuovi pezzi? I prossimi obiettivi sono l’uscita e la promozione del nostro primo full-length, prevista per l’autunno 2010, e la diffusione del videoclip. Bene ragazzi, è tutto: vi ringrazio per la vostra disponibilità, è stato un piacere intervistarvi. Volete aggiungere qualcosa, salutare i nostri lettori? Vi ringraziamo di cuore e salutiamo tutti i vostri lettori, invitandoli sulle nostre pagine e ad ascoltare la nostra musica! A presto!

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