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MANILLA ROAD

Mark Shelton è un metallaro, un musicista, un grande artista. E non solo. E' anche una persona fantastica, di un'umiltà, di una simpatia, di una disponibilità che spesso manca persino in artisti di caratura ben minore... eh sì, perchè lui, uno degli dèi dell'Epic Metal, è prima di tutto un vero appassionato della sua musica, talmente pronto a parlarne che persino alla fine di un entusiasmante concerto (quello al Brunch Live di Porto d'Ascoli), alle 3 e mezza di notte, mi ha concesso questa che, più che un intervista, è stata una bellissima ed emozionante chiacchierata. Come se ci conoscessimo da anni, e in effetti, è così, perchè solo i grandi artisti riescono a farti conoscere sè stessi attraverso la loro, in questo caso grandissima, musica. Prima di tutto, com'è andato il concerto? Oh, è stato un piccolo show, con molta poca gente, ma tutti i presenti sono stati veramente partecipi, quindi per me è ok, mi sono divertito moltissimo! Ho commesso qualche errore sui pezzi vecchi, ma sai, non li ho suonati per 20 anni… sai, la mia età, e la mia pessima memoria, ah ah! In Italia è straordinario, la gente ci tratta con enorme rispetto, e io, tutti noi, lo apprezziamo incredibilmente… abbiamo molti amici da queste parti! Penso sia molto triste che ci fossero così poche persone a vedere i Manilla Road… Mah… è un giorno di vacanza, e tutti devono lavorare domani… oppure può darsi che non piacciamo più a nessuno! (risate generali). No, non credo sia così… è che al giorno d'oggi purtroppo anche l'heavy metal ha i suoi trend, e le sue mode… e i Manilla Road sono davvero lontani, lontanissimi da questi trend! Sì, capisco… è così anche negli Stati Uniti. Anche se la scena sta crescendo ultimamente, soprattutto nel mid-west! 2 anni fa, in Kansas, da dove veniamo, abbiamo suonato un paio di concerti, e abbiamo raccolto anche 150 persone a serata… e un mese fa abbiamo suonato nella nostra città natale, e c'era un pubblico del genere, quindi magari si può pensare che la scena stia ricominciando a crescere anche negli States… credo sia merito di Cory (il nuovissimo drummer dei Manilla Road, NdA), tutti lo amano, ah ah! Al giorno d'oggi, l'epic metal sembra stia tornando in auge, e il ritorno di nomi come Omen, Warlord e Medieval Steel lascia ben sperare per questo genere… Fantastico, magari riusciremo anche a farci qualche soldo! (risate generali, Mark è di una simpatia fenomenale, NdA) Scherzi a parte, spero sia vero, perché questa è la musica che suoniamo! Recentemente, io, Brian (Patrick, alias "Hellroadie", l'ex roadie ora cantante che coadiuva Mark Shelton da qualche anno a questa parte, NdA) e gli altri abbiamo parlato dell'importanza del concept nel nostro stile… Abbiamo deciso di non fare mai più album come Spiral Castle… è un buon album, ma molte canzoni sono state scritte in tempi diversi, non c'è la concettualità dei nostri vecchi dischi, non è affatto un concept come lo è ad esempio Atlantis Rising. Abbiamo deciso che d'ora in poi i nostri dischi saranno esclusivamente concept… in fin dei conti, è quello che ci riesce meglio! State scrivendo nuovo materiale? Sì! Speriamo di entrare in studio a registrare il nuovo materiale a Giugno o Luglio… Torniamo al passato… quando hai cominciato a scrivere musica, sul finire degli anni settanta, quali sono state le band che maggiormente ti hanno ispirato? Nei seventies c'erano in giro molte buone bands come Deep Purple, Black Sabbath, ovviamente i Pink Floyd, i primi Rush… anche i Journey prima che divenissero una pop band, i loro primi dischi erano molto interessanti… e poi moltissimi musicisti, soprattutto Michael Schenker degli UFO, Jimi Hendrix… la lista è enorme! Credo che il nostro stile sia unico perché ho tratto ispirazione da moltissimi artisti diversi tra loro… Siete state una delle prime epic metal band della storia… come è nata l'idea di inserire richiami alla mitologia, alla fantasy e alla letteratura nell'heavy metal? Ah, credo sia cominciato tutto con Wagner, molto tempo fa, ah ah! Scherzi a parte, tutto è iniziato con il nostro primo album… la conclusiva "The Empire" è una suite di 14 minuti incentrata sulla storia di un impero. Abbiamo cominciato così, in maniera diretta e immediata… a quei tempi, studiavo ancora antropologia all'università di Wichita, Kansas (città natale di Mark e quartier generale dei Manilla Road, NdA), e sicuramente questo ha avuto una grande influenza sulle lyrics: molte sono tratte dalla mitologia, dalle leggende, dalla Storia, dalla letteratura fantasy e horror. Ma sinceramente sono sempre sorpreso di sentire che la gente ci considera come gli inventori dell'epic metal! Credo che quel titolo spetti ai Rush! Credo che i Rush siano sempre stati metal, magari prima che se ne accorgessero loro stessi! Hai presente "Necromanser", su "Caress Of Steel"? Ecco, quello è epic! Una suite epica in tre parti! Non posso perciò prendermi il merito di aver inventato l'epic metal, perché sono stato influenzato da moltissimi musicisti… prendi i Mahogany Rush, anche loro avevano una certa concettualità di fondo… o anche gli Ufo, o gli Scorpions, anche loro erano epici in un certo senso… semplicemente, non si definivano heavy metal. Anche i Black Sabbath, per me è la stessa cosa… li considero in qualche modo epici, anche se loro si definivano semplicemente rock'n'roll, eh eh! Quindi non credo che noi abbiamo inventato l'epic metal, al massimo gli abbiamo dato un nome! C'è una domanda che molti fan si fanno… che fine hanno fatto Scott Park, Rick Fisher e Randy Foxe (rispettivamente bassista, batterista originale e secondo batterista della band)? Vivono ancora a Wichita, in Kansas. Scott sta facendo l'imbianchino... non suona con nessuno che io sappia, anche se credo stia ricominciando a mettere su progetti musicali. Ma ora a una famiglia, ed è contento con ciò che fa... lo sento spesso, siamo ancora amici! Con Rick Fisher, il nostro batterista originale, sono ancora molto amico. Lui ha un piccolo negozio d'artigianato e altre cose nella nostra città... Poco fa, è venuto da me con un nastro con del materiale live risalente al 1979 che era andato in onda su una stazione radio, ma abbiamo deciso che non era abbastanza buono per essere pubblicato! C'è molto vecchio materiale che non è mai stato sentito da nessuno fuori da Wichita... era roba che avevamo fatto su questi radio show prima di cominciare a incidere album... vecchie canzoni che nessuno ha mai sentito! Randy Foxe... non ci parliamo da anni. Credo che si sia sentito molto tradito da me... gli avevo chiesto di registare le parti di batteria di un album, ma ci stava mettendo troppo tempo... abbiamo aspettato per più di tre anni! Oltretutto, abbiamo avuto una brutta discussione sulla registrazione delle parti. Lui voleva arricchire, e addirittura sostituire, le parti di batteria reali con dei samples elettronici... non sto cercando di dire che non fosse in grado di suonarle, evidentemente voleva ottenere un sound perfetto... e a me questo non andava giù. Per me questo non è metal! E così ci fu questa prima grossa difficoltà... dopodichè venimmo invitati al Bang Your Head in Germania, e prima di accettare chiesi a Randy se voleva venire a suonare con me e Mark Anderson, il nuovo bassista (Scott già non suonava più). In un primo momento disse di sì, e così dissi al promoter che era tutto ok, così loro cominciarono a organizzare le cose... e poco dopo Randy mi disse "no, non posso". E' abbastanza irritante, sai, gli ho detto che non si poteva fare, che era già tutto pronto, che non si potevano cambiare le cose all'ultimo momento, ma lui disse che aveva troppo da fare col lavoro. Così ho deciso stabilmente di prendere un altro batterista per il tour, e questo lo fece veramente impazzire... mi disse di toglierlo dalla mia lista e-mail e di levarmi dalle scatole. Così, non ci sentiamo più da quel giorno. Tutto è dipeso dal fatto che non ci siamo capiti, e soprattutto che lui insisteva con l'impiegare troppo tempo per queste parti di batteria, oltre alla storia del drum programming... ma sono ancora convintissimo di aver fatto la cosa giusta. Se avessi acconsentito a tutte le sue storie, oggi non saremmo qui a suonare in Italia. Una cosa che non sono mai riuscito a capire, è che dell'originale scena epic metal americana, quindi Omen, Medieval Steel, Cirith Ungol, Virgin Steele, Warlord... gli unici ad essere "sopravvissuti" commercialmente parlando, e ad aver ottenuto un successo planetario, sono stati i Manowar... Beh, sai... molte bands si sciolgono, è parte del gioco, e non penso dipenda dalla popolarità... molto spesso dipende proprio dai singoli componenti della band che non riescono ad andare d'accordo tra loro! Ecco, vedi ad esempio i Cirith Ungol... non vogliono tornare insieme, Tim Baker non ne vuole sapere... per noi Manilla Road è diverso, ad esempio: io sono l'unico membro originale, anche se Brian non è molto lontano dall'esserlo anche lui, visto che è stato il nostro roadie per tantissimi anni... invece l'ossatura dei Manowar, in pratica Eric e Joey, è rimasta sempre la stessa: loro hanno sempre continuato ad andare in tour, e gran parte della loro popolarità dipende sicuramente da questo! Ma soprattutto, Joey è un bassista e un compositore di grande talento, ed Eric ha ancora un'incredibile voce, una delle migliori del mondo. E le loro canzoni erano così epiche e anthemiche... personalmente non apprezzo tanto i loro ultimi album quando i primi, ma sai, i musicisti sperimentano, e non me la sento di criticare altra gente semplicemente perchè continua a fare buona musica in modo diverso, ed è appunto questo che stanno facendo i Manowar. Credo che il loro successo dipenda essenzialmente dal fatto che sono intelligenti e che perseverano nella loro musica: continuano a suonare, ad andare in tour... Hanno un grandissimo seguito di fan, e anche io sono uno di loro! Prendi "Battle Hymns"... mio dio, lo amo! E' stato anche d'ispirazione per me a livello musicale, perchè quello che facevano lo facevano bene! Sono stato ispirato da molti altri artisti prima di loro, ma la loro musica era veramente grande! Mettono su dei grandi concerti, riescono a coinvolgere i loro fans, e li rispettano moltissimo... ho visto Joey fermare un concerto per un fan che si era fatto male, e questo tipo di amore per il tuo seguito è semplicemente grande. Trattano i loro fan come persone, invece di tentare di avere un seguito di massa... è per questo, per il loro amore per i fan e il loro impegno che sono ancora in giro! Noi invece, siamo stupidi e pigri... e non ci impegniamo come loro, ah ah! L'ultima domanda è: che cosa significa Manilla Road? Eh... "stupidi bastardi"! No no, sto scherzando, ah ah, non scriverlo sull'intervista! Per noi, Manilla Road è la strada per la luce. La strada verso il lato giusto delle cose, senza fare azioni sbagliate, il sentiero verso la saggezza. Ecco cosa significa per noi. E' un nome fantasy, che abbiamo preso negli anni '70... sai, volevo anche cambiare il nome in "Shark" a un certo punto, ma la label e i fan non erano d'accordo! E comunque va bene così, per noi Manilla Road è la Strada Verso La Luce. Ah, non me lo sarei mai aspettato, grande! Beh, Mark, è finita, ora saluta i fans italiani... Vorrei dire a tutti i fan in Italia, e in tutta Europa... ma specialmente in Italia, visto che sono in Italia ora, ah! ah! che apprezziamo veramente la vostra devozione e il vostro supporto... è solo per questo che siamo sopravvissuti... è solo per questo che siamo ancora qui! Abbiamo alcuni tra i migliori fan del mondo, sono veramente devoti e convinti. Non ho mai visto così tanto rispetto per la gente come tra i fan dei Manilla Road... farebbero qualsiasi cosa per noi, e noi faremmo qualsiasi cosa per loro! Non ho mai incontrato a un nostro concerto qualcuno che non fosse una persona fantastica! Lo apprezziamo molto... spero che continuiate a supportarci, che continuate a fare ciò che volete che noi facciamo, perchè è per questo che viviamo. Up the hammers, down the nails! And may the lords of light be with you!

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