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ANCIENT RITES

Gli Ancient Rites sono sempre stati uno dei miei gruppi preferiti e sono stato veramente contento ed orgoglioso di avere avuto la possibilità di effettuare questa chiacchierata amichevole con Gunther Theys (v/b) ed il resto del gruppo prima del concerto al Rock Planet (RA). Dopo una piccola avventura alla ricerca delle chiavi del tour bus e qualche aneddoto con il padre di Gunther abbiamo iniziato a parlare di moltissimi argomenti, molto dei quali li potete trovare qui sotto.. Signore e signori, mr Theys. Ciao Gunther. Prima di tutto vorrie dire che è un onore per me essere qui stasera e spero di non annoiare con le mie domande. Iniziamo dal nuovo album, Dim Carcosa, penso che sia la vostra uscita più tecnica e completa ad oggi, vuoi parlarci della sua nascita? E' stato veramente un duro lavoro perché abbiamo lavorato con musicisti attivi anche nei campi della musica classica e progressive, quindi il livello tecnico di attesa era molto elevato... in più i produttori degli Spacelab Studios in Germania ci hanno spronati di volta in volta a fare meglio: sembrava che non fossero mai soddisfatti, ogni nota che suonavi veniva controllata scrupolosamente e questo ha generato per forza di cose una grossa mole di stress mentre lavoravamo. Ma d'altro canto alla fine siamo stati contenti e soddisfatti perché non c'erano assolutamente errori tecnici, come puoi sentire facilmente dall'ascolto dell'album. Penso che alla fine, la bellezza dell'album sia data, a parte dalla musica in sé per sé, anche dallo spelndido artwork, dall copertina al booklet, fra l'altro realizzato come se fosse un romanzo... penso che tutto ciò sia stato geniale! Grazie molto!... Well c'è da dire che abbiamo sempre seguito il nostro istinto e i nostri pensieri ed abbiamo pensato che avrebbe potuto essere una cosa interessante per chi avesse ascoltato le cansoni, avere fra le mani anche un compendio da leggere (il booklet appunto) sotto forma di libro che introducesse e narrasse le varie canzoni… le canzoni narrano ognuna di una storia ben definita ma attraverso le note che ho scritto fra una canzone e l'altra vengono unite dalla "storia" che è quella del booklet/libro. Ho impiegato molto tempo nello studio di diversi fatti storici perché non è la fantascienza quello di cui voglio trattare nelle canzoni. So che probabilmente a molte persone che ascoltano questo tipo di musica probabilmente non interessa nulla di ciò, ma se cercassero di approfondire un po' di più il discorso, si gusterebbero maggiormente il disco... quindi io ho fatto tutto ciò per coloro che vogliono approfondire meglio i fatti narrati: magati tutto ciò ha impreziosito il disco, in un certo qual modo, dando l'opportunità di avere una visione più chiara su ciò di cui parlano le canzoni. Ho pensato che avrebbe potuto essere un modo per spiegare alla gente che non ascolta metal che non tutte le canzoni hanno a che fare con donne, sesso, birra o satana... è ok, io non critico chi fa ciò, ma noi abbiamo un approcio più maturo ed intelligente. Saprai anche che abbiamo dovuto combattere contro i pregiudizi che la gente ha di solito verso il nostro modo di fare musica, e molto spesso hanno ragione, ma non tutti sono così, io cerco di presentare il nostro lavoro sotto un'ottica differente, più ragionata su linee differenti: le canzoni e le note del booklet si devono essere complementari per creare un'unica forma d'arte. Per questo motivo mi ha dispiaciuto che la stampa del booklet non è molto chiara ed effettivamente è abbastanza difficile riuscire a leggere tutto quello che vi è scritto... La Hammerheart non si è preoccupata molto di questo aspetto a differenza di noi che siamo perfezionisti. Potrebbe essere un po' come Umberto Eco: ha scritto un libro con caratteri molto piccoli cosicché solamente i veri appassionati avessero continuato a leggere.. ah ah ah Il paragone calza. Tornando a Dim Carcosa, io personalmentge non sono d'accordo con le riviste che vi marchiano come power black metal o qualcosa di simile, perché ritengo che la vostra proposta musicale racchiuda molto di più. Che ne dici? Anche io penso che tali definizioni siano alquanto riduttive, poichè fanno saltare alla mente subito dei cliché: dici power metal e pensi al vecchio trend tedesco, o black metal, e allora il discroso è il medesimo; pensoche agl iAncient Rites definizioni come queste vadano strette, noi poniamo maggiore attenzione alla musica, più che ai generi vari. La nostra musica è una combinazione di differenti elementi, dalla classica al folklore, a differenti generi di metal. Possiamo ricreare differenti atmosfere: dalla riflessiva all'aggressiva, epica, trasognante e brutale... ci piace pensare ad una sorta di viaggio attraverso differenti sensazioni; prendi per esempio "And The Horns Called For War": la parte dove il cavaliere Rolando muore sarà più sognante, mentre la parte dell'attacco viene resa con più aggressività. Tutti i dettagli devono combaciare perfettamente. Una specie di flusso di sensazioni... Esatto, e ci viene spontaneo. Un po' come quando le nostre nonne ci raccontavano le favole da bambini: c'erano sempre un mix di sensazioni differenti che facevano si che stessimo attenti e presi dal racconto. D'altra parte siamo gente abbastanza matura, di sicuro più vecchi anagraficamente della media dei gruppi attuali, abbiamo visto la scena heavy metal nascere e svilupparsi nel corso degli anni e quindi abbiamo un approcio stilistico molto particolare e indipendente dalle varie mode del momento; non facciamo parte della generazione che vide la nascita del black metal norvegese e cercò di imitarlo in tutto e per tutto, le nostre influenze vanno ricercate assai prima di tutto ciò, e tutte insieme ci danno la nostra individualità e indipendenza. Facendo una sorta di salto nel tempo, che cosa mi sai dire dei primi anni '90, quando uscì il vostro album di debutto "The Diabolic Serenades"? La purezza dell'underground, non c'erano così tanti gruppi e dovunque si suonava era tutto pieno, non c'era gente che veniva ai concerti solamente per vedere i matti metallari che sputavano fuoco e invocavano Satana. Non voglio insultare nessuno, ma allora la scena ebbe un boom pazzesco solamente per i fatti di cronaca nera avvenuti in Norvegia, è stato tutto un fattore emotivo più che prettamente musicale. Crediamo ancora che la penna sia più forte della spada perché è facile insultare, ma è più difficile offrire poi un'alternativa intelligente. Quando seppi di chiese bruciate e tutto il resto ho pensato che si trattasse di pazzi: personalmente io adoro l'arte perciò vedo una vecchia chiesa come un antico edificio medievale e il suo simbolismo non mi crea alcun problema. Potresti a questo punto raccontare ogni disco degli Ancient Rites? E' sempre difficile dare un giudizio sul proprio operato perché non si può essere veramente imparziali, ma posso dirti che ciascun disco degli Ancient Rites ha una propria identità senza aver avuto mai bisogno di montare sul carrozzone del trend del momento... alle volte la gente ci critica perché hanno una mentalità ristretta su come dovrebbe suonare ogni nostro album, al che io rispondo che chi dice che il black metal debba essere per forza quello che si suona in Norvegia o in Svezia? Può sembrare arrogante ma sono sicuro che tutti coloro che comprendono la nostra musica sono i più intelligenti perché della parte più oscura della musica metal, a noi interessa maggiormente l'aspetto filosofico e storico più che quello crudele e brutale come la MAGGIORANZA dei gruppi invece fa oggi. Uno dei caratteri dominanti dei vostri testi, peraltro, è l'amore per l'antica storia europea. Da dove deriva tutto cio? Ricordo di essere rimasto letteralmente affascinato da un'immagine di un soldato dell'antica Roma, quando avevo sei o sette anni... ho sempre cercato di capire ed analizzare la nostra storia e la nostra cultura, e ho chiesto un sacco di volte a mio padre di raccontarmi storie e leggende antiche. Prima di iniziare a comporre musica, sono stato anche un pittore... Ho avuto sempre bisogno di esprimere il mio amore per le tradizioni più antiche. e anche per la musica... Certamente... è una passione per me. C'è niente che rimpiangi quindi dell'Europa medievale? Può darsi che ci fosse stata una sorta di fratellanza e rispetto reciproco maggiori, ma per lo più penso che i nostri bellissimi paesaggi naturali siano andati perduti per sempre. Sai che l'Itralia è piena di monumenti, opere d'arte antichissime e via dicendo, ma a volte la gente non le valorizza e inconsciamente le distrugge. E' lo stesso anche in Belgio? (sapevo già la risposta ma la volevo sentire da lui. NdR) Dipende da chi comanda. Dove abito io, un antico villaggio medievale (Diest, nel Brabante fiammingo. NdR) c'è stato un problema analogo a quello che avete voi a Venezia, ma negli anni '60s il partito di governo decise di insabbiare il fiume che dava questi problemi, così facendo abbiamo perso una cosa che era lì e faceva parte del paesaggio da sempre. Il più delle volte è il denaro che decide se un'opera deve e omeno essere restaurata, e sinceramente lo trovo molto triste... C'è qualche gruppo italiano che conosci e che ti piace? Oh yeah, conosco diversi gruppi italiani, come Death SS che sono un vero e proprio culto, i Mortuary Drape e nella scena più gothic i Lacuna Coil. Sono molto popolari anche da noi... Cristina... Yeah, LEI è popolare (risate e ammiccamenti a non finire. NbR). Mi piace suonare nel vostro paese perché ogni volta ci riservate una caldissima accoglienza, e non lo dico perché tu sei italiano, ma per esempio a Milano, Torino, Biella o Roma (pronunciate tutte in perfetto italiano. NdR) è stato sempre bellissimo e spero che sia così anche questa sera perché è la prima volta che suoniamo da queste parti e ho sentito che non è che il nostro genere vada molto qui; tuttavia potrei suonare anche solo per voi due (insieme a me c'è anche Michele Giorgi della Code666. NdR) e sarebbe bello ugualmente. Ok è tutto. Grazie moltissimo Gunther. Grazie a te, spero che ti divertirai questa sera! Si continua poi con una serie interminabile di divagazioni serie e non su musica e fatti extra musicali a preambolo di un concerto veramente entusiasmante.

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