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HYPOCRISY

E’ un Peter Tägtgren un po’ stanco quello che mi trovo a intervistare al telefono in un afoso pomeriggio di metà luglio; il buono Peter si rivela persona molto simpatica ma altrettanto monosillabe, forse a causa di un’overdose di interviste e di domande. Poco male visto che comunque la chiaccherata è risultata interessante e distesa, tanto che alla fine della conversazione il singer degli Hypocrisy si sbottonerà leggermente e mi anticiperà qualcosa del nuovo album dei Destruction (parte ovviamente omessa nella trascrizione). Allora Peter, nell’ultimo anno e mezzo hai fatto uscire due dischi con gli Hypocrisy, sei andato in giro coi Pain e con gli Hypocrisy, hai prodotto il nuovo Destruction e stai per co-produrre il ritorno dei Celtic Frost. I tuoi giorni sono fatti di 48 ore? Ahaha, beh mi piacerebbe! No, sai, sono un tipo che è continuamente ispirato e adoro quello che faccio, quindi non penso a ‘ciò che faccio’, ma mi limito a seguire questa sorta di creatività che ho nella testa… semplicemente, ‘I love what I do’, e il resto viene da sé. La tua famiglia riesce a sopportare i tuoi ritmi? Finora ci è riuscita, ahahah. Parliamo del vostro nuovo album, “Virus”. Perché proprio “Virus”? Volevamo un titolo molto breve, qualcosa che la gente potesse ricordarsi facilmente, e virus è una parola che si presta a molte interpretazioni, può significare un sacco di cose, il fatto che noi umani siamo rappresentiamo una malattia per la Terra, o si può collegare ad alcuni dei testi che parlano di assassini psicopatici, cose del genere. Alcuni dei titoli sono veramente cattivi, suonano quasi come delle brutal death metal song. Volevo sapere qual è il mood portante del disco. Ci sono varie tematiche, alcune sono come al solito scaturite dalla mia immaginazione perversa, dalla paura, cose tipo essere vivi mentre sei sdraiato su un tavolo autoptico e i dottori stanno per aprirti, o assassini che ti tengono in vita accoltellandoti piano piano un pezzo alla volta. L’opener “Warpath” sembra una sorta di rilettura black metal fatta dagli Hypocrisy. Tu cosa ne pensi? Horgh è stato coinvolto nel songwriting del pezzo? No, a dire la verità sono stato io a scrivere “Warpath”. Sono stato io ad essere influenzato dal fatto che Horgh essendo nella band avrebbe potuto suonare cose molto veloci e brutali. Adesso posso portare il mio songwriting all’estremo perché so di contare su di lui, è un drummer molto veloce e questo mi porterà a scrivere altre cose brutali. Quindi è stata la sua presenza a ispirarmi, la sua capacità dietro le pelli. Credi sia anche per questo che “Virus” è molto più aggressivo di “The Arrival”? Mmm, forse si, ma sai il fatto è che quando riascoltai “The Arrival”, dopo la sua uscita, mi resi conto che mancavano delle song veloci e potenti, ci sono forse troppi mid-tempo e slow-songs, quindi ho voluto mettere più velocità nel nuovo disco. “Virus” è anche il vostro secondo album con un secondo chitarrista, come stanno andando le cose? Si finora sta andando tutto bene, Andreas ormai suona dal vivo con noi da tre anni quindi non è proprio un estraneo. Questo è il primo lavoro che registra con noi, ha portato anche qualche idee nel songwriting. Ora come ora, gli Hypocrisy siamo noi quattro, e va bene così. Il grosso del lavoro di songwriting me lo sono sobbarcato io, ma ci sono anche diverse cose scritte insieme agli altri, un lavoro di squadra. Per quanto riguarda la copertina, oltre ad farvi i complimenti per la qualità dell’opera, volevo sapere se ha qualche attinenza ai testi dell’album. Beh, no, credo sia semplicemente un ottimo disegno, niente di particolare. Sempre alieni e science fiction, comunque… Si, ahahah, anche se personalmente li vedo più come mostri o qualcosa del genere. Quando avete intenzione di partire in tour a supporto di “Virus”? Ti dirò, ancora non lo sappiamo. Sicuramente faremo un tour, ancora non so se da headliner o da supporto, vedremo ma in ogni caso ci stiamo lavorando. Sei andato al cinema a vedere “La Guerra Dei Mondi”? No, non ancora. Dovresti farlo, credo che potrebbe interessarti parecchio! Oh ok, grazie del consiglio, ahahah. Sempre restando in campo cinematografico, so che il tuo film preferito è Bagliori Nel Buio (Fire in The Sky, che è anche un pezzo presente in “Into The Abyss” Nda). Apprezzi anche cose tipo X-Files e produzioni televisive del genere? Si, a me piacciono tutte quelle cose di fantascienza basate sul terrore. Ad esempio sono un grande fan del primo Alien, perché c’era solo un alieno, il secondo era troppo azione. Ad ogni modo mi piace essere spaventato e provare tensione guardando cose del genere. Insomma, apprezzo anche X-Files, l’importante è che non sia tutto un susseguirsi di esplosioni e sparatorie. Come spieghi la tua passione per gli alieni? Oh, non saprei. Probabilmente perché nessuno di noi sa se sono reali o no. Beh, nel video di “Shut Your Mouth” dei Pain ne incontri uno, è un sogno realizzato a metà? Ahahah, si è stata una gran cosa, pieno di humor. Sai in realtà l’idea e tutto il resto sono state del regista, io non ho avuto nulla a che fare con lo script, ma l’ho apprezzato molto ed è stato divertente. E a proposito dei Pain cosa ci dici? Vorrei provare a fare un tour europeo anche con i Pain, inoltre c’è questo album di cover a cui lavoro già da un po’…spero solo di avere il tempo per fare tutto, ahahah. C’è qualche band che ti appassiona particolarmente in questo momento? Beh, a me piacciono un sacco di cose, soprattutto death metal, Nile, Origin, Vile, ma anche cose tipo Black Sabbath, Kiss, Depeche Mode, moltissima musica, tutto quello che mi piace lo ascolto! Niente cose dalla Svezia? No, non molto, ho ascoltato talmente tante cose dalla Svezia che un po’ mi sono stufato. Però tre anni fa sei andato in tour con gli in Flames, cosa ne pensi di loro? Sono ottimi ragazzi! Ci siamo divertiti molto durante quel tour, credo siano anche una grande band musicalmente. Non hai mai pensato di andare in tour contemporaneamente con gli Hypocrisy e i Pain come fece Devin Townsend con le sue band qualche tempo fa? Mmm, no, non penso funzionerebbe. Secondo me se sali sul palco e ti mostri con una band, poi tornare di nuovo non è la stessa cosa, rovina l’evento e non sarebbe nemmeno molto divertente ahahah. Quindi, non so, non voglio fare una cosa del genere per quanto mi riguarda. Vuoi dire qualcosa di particolare ai fan italiani? Certo, spero che tutti apprezzino il nuovo album e spero di vedervi tutti in tour al più presto! Byez!

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