BEHOLDER
Ciao Patrick! Tutto bene? Ciao! Tutto procede bene... nonostante il clima! Partiamo dall’inizio. Raccontaci quando e come è nato il vostro nuovo album Lethal Injection. Abbiamo cominciato a pensare al nuovo disco nella primavera del 2003, sapevamo che avremmo avuto tempo fino a ottobre per le fasi di composizione e arrangiamento. Quello era il mese prescelto per le sessioni di registrazione del disco. In realtà, gran parte del lavoro di composizione si è svolto in luglio e agosto, quando io ho raccolto la maggior parte delle idee e mi sono concentrato attentamente sulla scrittura dei brani. Gli arrangiamenti con il resto della band hanno portato via il mese di settembre, e per ottobre eravamo pronti ad incidere. Come sempre accade, copertina e artwork sono state realizzate in seguito, e forse in un lasso di tempo che poteva essere ridotto, anche perchè tutto ciò ha fatto slittare l'uscita di "Lethal Injection" rispetto alle previsioni. Per la prima volta non ci troviamo di fronte ad un concept-album, ci spiegheresti i diversi significati di tutte le canzoni? The Overlook Hotel/Mr. Grady: come molti intuiranno dai titoli, sono le due tracce ispirate al capolavoro di Stephen King, "The Shining". E' un tributo che ho voluto fare a quello che per me è sempre stato un Maestro di scrittura, sono molto contento di essere finalmente riuscito in una riproposizione in musica di ambientazioni simili, è una cosa che mi affascina molto. No Religion: il brano parla di una malattia allucinante, lo sdoppiamento di personalità. Nel testo in questione, il protagonista è un uomo senza Dio, che non vive una propria vita ma "recita" differenti ruoli, a seconda della personalità che la sua mente malata assume al momento. Blackout Of Mind: questo testo ci inserisce nell'oscuro mondo della depressione. Il protagonista del brano, interpretato a livello vocale dal tastierista Mark e da me (lui nelle espressioni di violenza, io in quelle più "soft") è un ragazzo che soffre di depressione, non è più la persona che tutti conoscevano, la sua vita è in una fase senza ritorno e il suo unico desiderio è quello di porre fine al suo dolore. E' lui stesso nel ritornello a chiedere di lasciarlo morire, perchè non c'è altra soluzione. Daydream: questo è un brano che ruota attorno alla mia convinzione che ciascuno di noi ha un'abilità particolare, una capacità o un'ambizione forte, e io credo che debba assolutamente seguirla senza alcun tipo di barriera od ostacolo. E' un brano sulla libertà di tutti noi di seguire i propri sogni. EveryWhere I Go: questo testo ci conduce nelle strade di una città, in un'ambientazione notturna. Il protagonista è un uomo che è perennemente turbato da una voce che lo chiama, la notte, mentre cammina. Non riesce a mandarla via, è una voce infantile che lo richiama, ma probabilmente è solo nella sua mente... o forse è qualcosa che viene fuori dal suo passato e ritorna a galla prendendo forma... Far Away: la nostra ballad è un classico brano d'amore, scritto e dedicato idealmente a una ragazza di cui ovviamente non farò il nome, e che ruota attorno al problema della distanza tra due persone che stanno insieme. E' sicuramente un testo triste, come tutti i testi che parlano di un distacco tra due persone che si amano, forse a livello tematico (seppur in un contesto completamente diverso visto che lì eravamo all'interno di un fantasy-concept) può richiamare "Until Darkness Falls", la nostra ballad del primo disco. Stay: questo è stato il primo testo venuto fuori dalle sessioni compositive di Lethal Injection, è un brano che parla di un uomo che viene incriminato per un delitto che non ricorda assolutamente di aver commesso. L'uomo non sa se scappare, dando forse ragione a coloro i quali lo ritengono colpevole, o rimanere perchè in caso di fuga il suo viaggio non finirà mai. E' un testo particolare per un brano che in realtà è un diretto e incisivo pezzo hard rock. Lay down the law: mi piace definire con una battuta questo pezzo come la "Rotta per casa di Dio" dei Beholder. Sembrerà assurdo, ma mi piaceva l'idea di inserire nel disco un pezzo molto "street" come concezione, basato sull'idea della libertà di prendere la macchina, tra amici, e partire senza avere una meta, figli della strada e della follia del momento. E' un testo che spezza la pesantezza creatasi con le altre lyrics incentrate sulle malattie della mente umana, e anche il brano è abbastanza gioioso nel suo incedere, e parecchio "street"! Lethal Injection: qui veniamo al pezzo a cui tengo di più a livello tematico. E' la title-track, brano che mi è nato praticamente spontaneo dopo la lettura di un romanzo di Andrew Klavan, "Prima di Mezzanotte" (titolo originale "True Crime"). L'idea di fondo era quella di un condannato a morte, nel giorno precedente la sua esecuzione, e della ricerca che un giornalista fa per provare a scagionarlo. Questo, nel libro. Io ho preso il concetto base, affascinato dalla storia dell'esecuzione capitale, e ho cucito attorno la mia breve storia, nella quale due amici d'infanzia si ritrovano dopo anni e anni in una situazione estrema. Il primo è accusato di omicidio ma continua a dichiararsi innocente, il secondo è la guarda carceraria che dovrà somministrargli l'iniezione letale. Credo che il testo vada di pari passo con la musica, in un crescendo che sfocia nella parte finale, un drammatico epilogo fatto solo di un piano e una voce, che narra l'ultima preghiera del condannato al suo Dio prima dell'esecuzione. La titletrack rappresenta in pieno il vostro stile degli ultimi due album: il vostro power metal stile e una certa dedizione per le melodie. Esattamente. Penso che sia altamente rappresentativa del nostro stile compositivo e del nostro gusto negli arrangiamenti. Inoltre presenta come ho detto prima un epilogo drammatico in cui sono le melodie vocali e le note del piano a farla da padrone. Penso che sia uno dei pezzi più belli che ci siano mai venuti fuori, ne vado molto fiero. Perché dopo “The Legend Begins” è nata l’esigenza di fare un Power Metal così aggressivo e di continua innovazione? E' semplice. "The Legend Begins" raccoglieva tutto quello che erano stati i Beholder pre-contratto. Ovvero, una giovanissima band (pensate che in quel disco ci sono brani che ho composto forse all'età di 17 anni!), nella quale molti amavano il power metal sinfonico, che tra l'altro era parecchio in voga in quel periodo. In seguito, molte cose sono cambiate. Il mercato è cambiato, noi siamo cresciuti, e l'essere sotto contratto ci ha portato una maggiore consapevolezza del metodo di lavoro che dovevamo attuare. Tutto questo è stato accompagnato dalla maturazione anche compositiva delle varie "menti" del gruppo. In "Wish For Destruction" i principali autori eravamo io e il chitarrista Mayer, che aveva firmato un paio di ottimi pezzi. I nostri ascolti si erano ampliati in quel periodo e necessitavamo di tradurre tutto questo nei brani dell'album, dando al "leggero" sound di "The Legend Begins" un peso maggiore. Fortunatamente, la critica e il pubblico hanno notevolmente apprezzato questi cambiamenti, cosicchè con "Lethal Injection" abbiamo tranquillamente potuto recuperare una parte della componente melodica senza però perdere in impatto. La vostra line-up nell’ultimo anno ha subito diverse variazioni! Partiamo dal principio: puoi spiegarci cosa è successo col chitarrista Matt Treasure e col bassista Andy McKein? Niente di grave, siamo tuttora grandi amici. Il chitarrista Matt ha manifestato nel corso del tempo la volontà di dedicarsi solo al suo progetto hard rock (i Wildrunks) così ci è sembrato opportuno operare questo cambio prima delle incisioni di "Lethal Injection", ben sapendo che non avrebbe potuto supportare a dovere l'uscita del disco di lì a diversi mesi di distanza. Con Andy si è trattato di una scelta tecnica, come spesso capita di fare nelle band. Anche per lui ad ogni modo si è aperta in seguito un'altra strada in un genere dell'heavy metal a lui più consono e siamo stati felici di sapere che aveva trovato una strada più vicina ai suoi gusti. Al basso ora troviamo Ace Raven, ex-player dei Derdian. Come è nata la collaborazione con lui? L'abbiamo conosciuto grazie al tastierista Mark, abbiamo fatto subito un provino e Ace si è dimostrato una persona stupenda, come se ne trovano poche. E' stato un innesto quasi naturale, e devo ammettere che non ero così ottimista dopo l'esclusione di Andy. Invece Ace ha fatto un ottimo lavoro, si è trovato in un attimo da bassista di una band dell'underground milanese a bassista di un gruppo che tre settimane più tardi avrebbe inciso il suo terzo disco. Per lui è stata una svolta, ma l'ha presa nella maniera più professionale possibile. Il disco, e il conseguente tour con i Vision Divine, sono state esperienze nuove ma bellissime per lui e siamo veramente contenti di averle vissute assieme. Avete finalmente inserito in line-up un batterista, Mario Giannini è allora il primo batterista a tempo pieno della band? In realtà no, eh eh. Anche Mario Giannini è un turnista nei Beholder, anche se per amicizia l'abbiamo inserito nel booklet come membro effettivo. Ad ogni modo, è probabile che non avremo mai un batterista fisso, se continuiamo così!!! Ci siamo resi conto che con i batteristi è meglio ragionare con un contratto in mano (e dei soldi) piuttosto che scendere a compromessi! Sono degli ossi duri... e Mario lo conosciamo bene perchè ai nostri esordi è stato il batterista con cui abbiamo affrontato i primi concerti e il primissimo demo. Pensate un po'... dopo 4 anni (nei quali lui ha tra l'altro registrato il disco con i Node) ci siamo ritrovati, ma con la chiarezza di un rapporto da turnista che prevede determinati accordi e determinate somme. Chissà, in futuro vedremo se mai si riuscirà ad avere un batterista fisso nella band... Come nasce principalmente un pezzo dei Beholder? So che ti occupi delle lyrics, ma per quanto riguarda la composizione dei brani? In realtà mi occupo io anche del lato compositivo. Le lyrics vengono di conseguenza. La prima cosa che faccio, quando ho l'ispirazione per scrivere qualcosa, è di buttare giù una prima stesura a computer, per non perdere le idee e salvarle subito sul mio fedele pc. Magari suono con tastiera o chitarra qualche riff o primitivo arrangiamento che possa rendere interessante la melodia che mi è venuta in mente, e salvo il tutto come una qualsiasi base midi di karaoke. Dopodichè mi ci rimetto con uno spirito più "organizzativo", e creo attorno all'idea di fondo la struttura del brano. A quel punto il file diventa una vera e propria sequenza di differenti tracce, dalla batteria al basso, fino alle linee vocali. Quando penso che il pezzo abbia assunto una forma pressochè delineata, lo presento agli altri. Per "Lethal Injection" il lavoro è stato differente perchè avevo Mario a disposizione in quel periodo, dunque ho subito "montato" i vari brani con lui in sala prove ad agosto del 2003, abbiamo lavorato da soli con il suo multitraccia ed è stato più immediato il lavoro con gli altri, al momento di presentare i brani. In quella fase del lavoro, ogni membro è attivo per ideare e proporre l'arrangiamento della propria parte all'interno della canzone. E' una fase nella quale è molto importante lavorare in "team", perchè l'arrangiamento di uno strumento va di pari passo a quello di un altro, non ci si può lavorare ognuno a casa sua. Quando il brano è scritto, montato e arrangiato, lo consideriamo pronto per essere inciso. Ogni eventuale aggiunta o scelta di suoni o di effetti viene poi operata in studio, dove probabilmente realizziamo l'ultima vera fase di arrangiamento "in diretta" dei brani. Oltre alle date fatte assieme ai Vision Divine, ci sarà un tour invernale di Lethal Injection? Al momento non te lo so dire, siamo in fase riorganizzativa e ci saranno sicuramente molte sorprese di qui a breve... che comunicheremo ufficialmente molto presto. Ci stiamo occupando di diverse cose, specialmente a livello organizzativo, quindi in questa fase non so darti una risposta anche se suonare dal vivo è importantissimo per una band come la nostra! Guardiamo avanti adesso, dopo tre album assieme alla Dragonheart cosa vi riserva il futuro? E' una domanda che troverà risposta molto presto, ma non ora... come ti ho detto, questo periodo servirà a noi per capire che strada intraprendere. Le ambizioni sono forti e le idee chiare, quindi credo che non passerà molto da qui all'ufficializzazione del tutto sul nostro sito o sulle webzines, però per il momento non posso anticiparti molto. Chiaro che il contratto con Dragonheart si conclude con il terzo disco, dunque bisognerà parlare anche con il boss Enrico di "affari" ben presto... magari quando la smette di far così caldo!!! Siete già in fase di preparazione del 4° album? Ho le idee molto chiare di come dovrà suonare il nostro quarto disco, però non è stato scritto ancora alcun materiale. Devo ancora prendere una decisione in merito ai testi che comporranno il quarto Beholder, credo che tutto questo sarà più chiaro tra un mesetto circa, e magari avrò già scritto anche qualcosa. Ti assicuro che non vedo l'ora di passare ad occuparmi del quarto disco a tempo pieno, lo ritengo un album importantissimo per un distacco totale dei Beholder da quello che è l'attuale scena, un distacco che a livello di sound e di look abbiamo "preparato" in questi anni per farlo esplodere con il quarto disco... ti garantisco che non vedo l'ora di lavorarci. L’ultima domanda riguarda il tuo libro “Labirinto”, ormai in commercio da quasi un anno. Come sono andate le vendite? Stai già pensando ad un seguito o ad una nuova produzione? Innanzitutto ti ringrazio per la domanda! Mi rende molto felice parlare della mia prima creatura letteraria. Per quanto Labirinto non sia stato praticamente distribuito se non a Torino (l'editore è piccolo e appunto di Torino), direi che molte persone lo hanno ordinato direttamente da me e posso ritenermi molto soddisfatto di com'è andata. Ho ricevuto tantissimi complimenti e mi fa davvero piacere sapere che un sacco di gente si è appassionata alla storia, tanti lo hanno divorato in pochi giorni e alcuni lo hanno addirittura ri-letto! E' davvero molto bello, per chi come me ama scrivere, sapere che ha fatto passare ad altre persone delle ore in un mondo parallelo, creato dalla mia mente... è veramente fantastico! Per quanto riguarda nuove produzioni, ho già in mente la trama del mio secondo romanzo, sono convinto e deciso, ma non sono ancora riuscito a buttar giù la prima bozza. A volte capita di fermarsi, e riprendere è davvero dura! Sicuramente mi ci rimetterò al più presto, e spero di pubblicarlo per un editore più grosso anche per riuscire ad arrivare a più gente con una migliore distribuzione. Questo è tutto! Ti ringrazio Patrick, ti lascio lo spazio per salutare i lettori di Hardsounds.it! Grazia a te, un saluto a tutti i lettori di Hardsounds.it che invito nel nostro sito http://www.beholderofficial.com dove potranno trovare ogni informazione sull'attività della band. Mi raccomando, date un ascolto a "Lethal Injection", anche perchè in caso contrario avrete bruttissimi incubi in cui Jack Nicholson chiamerà il vostro nome brandendo un'accetta eh eh!!! STAY LETHAL!
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