ARTIZAN
Autori di un ottimo esordio, 'Curse Of The Artizan', e sotto contratto con la sempre più attiva Pure Steet Records, abbiamo incontrato Ty Tammeus, drummer e fondatore del gruppo nato da una costola dei metallers Leviathan. Le sue risposte lasciano intravedere la forte personalità che traspare anche nelle composizioni. Ciao Ty, chi sono gli Artizan? Gli Artizan sono una melodic power metal band di Jacksonville, Florida - USA. Ascoltando la vostra musica sono palesi i riferimenti a band quali Queensryche e Jag Panzer. Ma a chi vi ispirate fondamentalmente? Si, amiamo band comeQ ueensryche e Jag Panzer, ma ci sono molte altre influenze nella nostra musica come Queen, Iron Maiden, Genesis, Dio e diversi altri. E' un insieme di influenze che crea un unico stile. E personalmente ambisco a comporre musica che spero possa ispirare altri. La nostra musica è potente e dinamica, ma con forti componenti melodiche. Bene. Parliamo ora di 'Curse Of The Artizan' partendo dall'artwork, e nel dirci chi è Artizan... L'artwork è stato creato da un fantastico artista, Marc Sasso. Conoscevo il suo lavoro svolto per la cover di 'Killing The Dragon' di Dio, quindi ho voluto fosse lui a ricreare l'immaginario degli Artizan. L'Artizan è un carattere maschile. Quand'era bambino era soggetto ad umilizioni e ad atti di bullismo. Crescendo scopre di avere un dono particolare, quello di create statue e quadri, ma i demoni che lui scolpisce si materializzano e si mettono alla caccia di chi gli perpretava violenza da bambino. L'energia che vedi sprigiomarsi dal su corpo è la magia che lo consuma e guida mentre sta creando. E' semplicemente un tema fantasy, la storia di una vendetta che che ho creato mentre stavano componendo la title track. La qualità dell'album è notevole, e si tratta solo del vostro debutto. Immagino ascolteremo altri ottimi lavori in futuro. Ti va di svelarci qualche particolare in merito a come nasce la vostra musica? Grazie. Si, è il nostro debutto. E sicuramente auspichiamo di produrre dischi della stessa qualità, se non migliori. I brani nascono dall'esperienze che ho vissuto, e da fantasie che ho custodito per anni nella mia testa. Partiamo nel comporre prima di tutto la musica, poi su questa lavoro sul testo. I cori poi arrivano da sé sulla base del concetto lirico che voglio esprimere. La title-track è una suite di 11 minuti. E' certamente il brano più rappresentativo del disco. Possiamo considerarlo come il vostro trademark? Mi fa molto piacere tu consideri tale la title track ‘Curse of the Artizan. Si, sarà di sicuro il nostro marchio di fabbrica. E' la mia preferita. La vostra prestazione sul piano strumentale è lodevole, ma credo che la sezione ritmica dei brani rappresenti il vostro punto di forza. Ciò starebbe a significare che siete una band vera, che lavorate in gruppo e lasciate le parti soliste solo a fare da contorno... Si, le ritmiche fanno parte del nostro tipico sound. Abbiamo grandi riff che si manifestano lungo tutto l'album. Ma credo anche gli assoli siano in sè dei piccoli brani all'interno delle traccie, anche se non dedichiamo molto tempo nella creazione dei guitar solo. C'è essenzialmente un unico assolo in ogni brano, comunque sia se ascolti il disco più volte ti accorgerai come anche gli assoli man mano vengono fuori ed emergono sulle ritmiche. La produzione del disco è funzionale allo stile. Non troppo ottantiana, ma non troppo moderna. E' quello che stavate cercando? Sono molto soddisfatto della produzione. Come al solito Jim Morris ha svolto un lavoro egregio. Con lui ho lavorato su quattro differenti progetti nei passati vent'anni. Ha un orecchio per la melodia invidiabile. In pratica gli abbiamo consegnato il disco completo, e lui lo ha elevato al massimo livello. Sono quei piccli aggiormenti che rendono migliore la musica che hai composto. Desideravo molto avere un suono più che naturale, il meno elaborato possibile, ed il risultato l'abbiamo raggiunto. I suoni delle chitarre sono fantastici, la batteria ha un suono corposo, la voce è estremamente potente e pulita. Credo che tra 30 anni il disco suonerà ancora attuale. A propositio di stile, che ne pensio delle catalogazioni? C'è chi si batte ogni giorno per definire e difendere cosa sarebbe metal, e cosa non lo sarebbe; se è meglio suonare moderni, oppure risultare "classici". Tu come la vedi in proposito? A me piace ascoltare musica naturale, spontanea, che utilizza tutte le moderne tecnologie in materia di produzione. Credo che negli ultimi anni siano usciti troppi album con una produzione inscatolata, confezionata. Da drummer ho notato miriadi di batterie tutte con lo stesso suono, frutto di elaborazioni, "triggeraggio" che rende il tutto molto ridondante. Mi piace il caratteristico suono sia della batteria, sia degli strumenti a corde, quindi direi apprezzo di più il suono cosiddetto classico. In merito alla modernità, internet è un strumento potentissimo per promuovere e comunicare. Come vi rapportate in merito? Utilizziamo molto Facebook. Al momento vantiamo già 30.000 fan, e credo sia uno strumento fantastico per comunicare direttamente con i propri fan e promuovere il nuovo materiale. Sul fronte live siete una band molto attiva. Vi divertite, o vi annoiate a suonare sempre le stesse canzoni? Stiamo pianificando un lungo tour estivo che si potrarrà fino in autunno.[Mica te lo avevo chiesto. ndr] Bene, siamo alla fine. Grazie per il tuo tempo. Spero avrai trovato interessante questa interista come noi abbiamo trovato interessante il vostro disco. Grazie ad Hardsounds per il supporto che ci sta dando. Intanto invito tutti a venire a vederci dal vivo quest'anno. Vogliamo incontrare tutti i nostri fan! Artizan Official Facebook Page
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