ABBAS TAETER
I dischi di Abbas Taeter escono all'improvviso, senza grossi annunci. Fuori il disco, chi lo vuole può comprarlo. Stop. Non ci sono tira e molla, videoclip, teaser e altre insignificanti cadute di stile proprie del music business odierno. Una sobrietà che fa capo al solito Mancan, lupo lucano molto attivo nel panorama italiano e autore di importanti album con gli Ecnephias (l'omonimo, il loro "album rosso", è di appena un anno fa e già la scrittura del suo successore è ultimata). Siamo qui per concentrarci su 'Obscura Nox Animae', mirabile esempio di black metal puro e incontaminato che meriterebbe ben altra risonanza. Vorrei che queste righe venissero lette come un invito, sia al pubblico, sia allo stesso musicista di Potenza, a non far passare in secondo piano quanto contenuto in 'Infernalia', 'Oblio' e nel lavoro più recente. Essenziale la musica, essenziali le risposte alle domande fatte. Ecco il player per l'ascolto dell'intero album, così vi fate un'idea.
Ciao Mancan. La "notte oscura dell'anima" è quella che stai vivendo in questo periodo? Come è avvenuta la creazione dei sette brani che compongono questa terza uscita a nome Abbas Taeter? Sì, vivo un periodo particolare. I pezzi risentono di una certa malinconia, rabbia e anche di una piacevole magia, legata all’amore per la luna, la natura, le forze che si trovano nelle cose. Si parla di vendetta, di perversione, dei ricordi, di anima, di quanto la vita sia dura e di come si può rimanere fermi anche tra i venti, tra i serpenti.
Nei dischi precedenti (includo anche 'Infernalia') ti sei avvalso di diversi collaboratori, su tutti Sicarius Inferi, il tuo tastierista negli Ecnephias. Perché in 'Obscura Nox Animae' hai agito da solo? Perché era importante che curassi tutto io. E’ un album totalmente mio. Forse anche più di quello che ho fatto con Ecnephias.
Che differenza c'è a livello di atmosfere rispetto a 'Oblio'? C’è più melodia, più brani diretti, più punk.
Quali sono i costi delle registrazioni di un disco, soprattutto in solitaria? Nelle esperienze avute, soprattutto in questo progetto black metal, puoi affermare che ne è valsa la pena? Non mi pento quasi mai. Ogni opera d’arte è un sigillo. Vale eccome. I costi sono contenuti, nell’underground. La risposta è più che discreta. Sono soddisfatto.
Con l'album circola anche un opuscolo con immagini e testi di Abbas Taeter. Inoltre il cd è disponibile in un box di legno con contenuti esclusivi. Che importanza dai all'estetica e al packaging delle tue opere? Molta importanza. L’estetica è tanto in una band, non è superiore alla musica, ma deve essere curata.
Ho notato che hai caricato praticamente al momento dell'uscita il disco su Youtube. Credi nella potenza dello streaming? Non è il momento di utilizzare servizi come Spotify? Come ti poni, da autore black metal, rispetto alla tecnologia? Credo che le opere di questo tipo, a questi livelli, debbano rimanere underground in ogni senso. C'è chi le scoprirà con sorpresa, come nei primi anni ’90. Una bella cosa. La tecnologia è utilissima, ma non deve sostituire tutto.
Quanto c'è di Mancan negli Abbas Taeter e quanto negli Ecnephias? Riesci a dividerti tra i tuoi "pargoli" senza difficoltà? Sì, sono due creature diverse, ma non significa che sia difficile. Essendo io un tipo di personalità eclettica e complessa mi rivedo in Abbas Taeter ed Ecnephias senza essere incoerente. Sono progetti che mi permettono di utilizzare la mia fantasia e la mia creatività.
Quali sono i gruppi o gli artisti che senti più affini al tuo modo di intendere il black metal? Impaled Nazarene, Rotting Christ, Darkthrone, Ulver, Immortal.
A che punto della tua vita hai capito che avresti suonato metal? Il tuo primo album black metal acquistato? Suono e vivo nel metal dal 1995 circa, più o meno. Venti anni. Una eccitazione senza fine. Il primo album black? Penso qualcosa dei Cradle of Filth, 'Vempire'.
Il black metal è provocazione ancora oggi nel 2016? Cosa significa per te? Paradossalmente la gente è più scottata da Rob Halford che canta con le Babymetal che dall'ennesimo gruppo che canta di frattaglie e omicidi. E’ diverso lo scenario. E’ finita la cronaca nera. Oggi c’è molta “immagine” e poca sostanza.
Sempre a questo proposito, la componente politica del black metal va vista in quest'ottica? Fino a che punto ci si può spingere, tenendo conto che la divisione in "gruppi nazisti" e "gruppi comunisti" può portare a una frammentazione della scena? E’ un argomento ormai vetusto, ma non per la scena. Io me ne tiro fuori anche se ho le mie idee. Credo siano temi da tenere fuori dall’arte.
La Basilicata è terra che si presta sia al black metal sia a suoni più mediterranei, lo stai dimostrando in prima persona con le tue band. Cosa le manca per far sì che possa crescere una vera e propria scena o comunità metal? La scusa che "siamo pochi" non regge. L'Islanda ha la metà dei nostri abitanti e da lì escono fuori gruppi incredibili. Più in generale: ci si può accontentare del metal che si ha in una determinata area geografica oppure è sempre cosa buona e giusta spingere per l'espansione? Credo manchi cultura in senso profondo. Tuttavia una certa associazione di amici è attiva, e si organizzano molte serate, specie nel materano, ma anche nel potentino. Tutto è migliorato, se si osserva con serietà ogni cosa.
Vedremo mai Abbas Taeter dal vivo? Non credo.
Chi è più pericoloso, il talebano estremista del metal o quello per cui il metal è solo una fase della vita, spesso adolescenziale? Entrambi non mi piacciono.
Le tue prossime mosse? Nuovo album degli Ecnephias. Poi si vedrà.
Abbiamo concluso. Grazie per la chiacchierata. Grazie a te, caro! Un abbraccio
Commenti