P.D.C. (POETICA DA COMBATTIMENTO): L.I.F.E.

Dal 1915 al 2023, dal carcere di San Quentin alla realtà dei nostri tempi; dal racconto di un carcerato, condannato a morte Darrell Standing, al racconto in prosa di Alfonso D’Auria; dalla capacità spirituale del protagonista del romanzo (Jack London, ‘Il Vagabondo Delle Stelle’), ad abbandonare il proprio corpo per non sentire più il dolore e ritrovarsi in altri corpi, altre vite, altri viaggi; al progetto musicale del duo P.d.C. (Poetica da Combattimento), di raccontare storie di fragilità, di imperfezione: in otto tracce, un concept album che possa dare voce ai pensieri di più persone (Alfonso D’Auria, Antonio Maiuri, Francesco Rocco (7), Francesca De Nicolais (8)). Musica elettronica che si fonda su strutture ordinate di disordine organizzato, elettronica che destratifica il suono. La musica si trasforma in un Corpo Senza Organi, un corpo senza organizzazione, un ambiente dinamico, un corpo scatola contenente un flusso dinamico di beats. Musica al servizio di “spoken word poetry”. Poesia urbana in italiano. Si parte con “Uno e Zero”, geniale nell’utilizzare i numeri per raccontare i rapporti tra le persone. (E tu continua a contare, aldilà delle perdite, ed insuccessi, superando anche le tue fobie). Il fischio come spartiacque dei tuoi pensieri in “La Canzone Del Fischio”. Fischio d’inizio ed arpeggio dal sapore western, poi turbolenze elettroniche, voce alla Gianluigi Cavallo (Litfiba) per la drammaticità. (Allontanarsi dal particolare per avere una visione più reale). Una struttura da “Lunario Di Settembre” (Fossati) per “Il Mondo Non E’”: batteria elettronica, parlato cadenzato e poi un intervento di livello con ‘O Zulù (Luca Persico, 99 Posse). Sempre magnifica la sua facilità di comunicazione e di catapultarti nel suo ambiente musicale, che profuma di strada, di gente, di popolare. Qui finalmente l’elettronica non è solo spettatrice, si insinua oltre le parole scandendo il tempo, e ti porta a cadenzare il tuo corpo, e gli intervalli tra le parole a cadenzare il ritornello. Anche in “Due Maree” l’intreccio tra musica e prosa è una trama sempre più fitta ed un efficace, il riff di chitarra esalta lo stato d’animo dell’attore in prosa dal carattere sovversivo. Poesia da strada emotivamente combattiva, violino e suono allietante di kalimba fanno centro in “Vendo E Compro”, con una sorta di musica concreta, dove lo strumento africano regala quel calore umano proprio del loro territorio (Campania). A mio giudizio una variante di Offlaga Disco Pax, 24 Grana, ma dallo spirito teatrale (P.d.C). Anche se, forti di idee e di testi sentiti, mi risultano ancora fragili sulle miscelazioni del sound elettrico con la loro provenienza.