THE COLD EXISTENCE: SOMBRE GATES
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26/02/2009Ma pensate sul serio che avessimo bisogno di questi ragazzotti svedesi? Pensate sia ancora utile una band di questo genere? Gente, il quartetto in questione, qui al secondo album prodotto nientemeno che da Andy La Roque (King Diamond), propone un Death melodico clamorosamente made in Sweden con qualche spruzzatina black qua e là. Quindi troviamo qualcosina di Dissection, God Dethroned, At The Gates e roba simile, per un risultato finale che vede dei blast beat direttissimi accostati a mid tempos arricchiti da fraseggi di chitarra melodici, con sporadiche sfumature black. Nell'insieme i 'The Cold Existence' suonano anche benino, e la produzione non è nemmeno da disprezzare - anzi - però sono tremendamente noiosi e anti-innovativi, e la disarmante semplicità di certe soluzioni riffiche è la piena dimostrazione di quanto affermato("Wrath of Sekhmet", per esempio). Insomma, un disco che dura davvero troppo (quattordici tracce) e che offre davvero pochi sprazzi di originalità. Ci auguriamo di sentire qualcosa di più interessante in futuro.
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