STRATOSPHERE: Fire Flight
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13/10/2010Goran Edman è un'ugola nota per le sue collaborazioni con John Norum, Yngwie Malmsteen e Brazen Abbot. Jonas Larsen, virtuoso danese delle sei corde e appunto Goran si sono resi partecipi di questo progetto voluto dal tasierista svedese Jeppe Lund. Si definiscono come nuovi paladini dello Scan Rock e questo prodotto dovrebbe darne la conferma. Si parte con "Russian Summer" e ci si rende subito conto che più che scan si tratta di Yngwie rock, magari un po' più melodico e armonioso, ma le linee sono quelle tracciate oramai quasi trent'anni fa dal burbero svedesotto. La ballata "Enemy Of My Soul" lascia però il segno così come "Vip" e "China Girl" per presa e pathos. Ci sono episodi strumentali come "Rendevouz" e "Fireflight" che sono sì ben suonati, ma già stra-sentiti, e per un disco da dieci pezzi totali, due strumentali mi sembrano un po' eccessivi. Reminiscenze scan sono presenti nei ritornelli, a volte molto ben construiti e di sicura presa, ed in alcune liriche. Nelle melodie si possono estrapolare ottimi spunti e, comunque, in pezzi come "Shining Star" si deve dare atto che Goran riesce ad emozionare con la sua splendida voce. Insomma, a che cosa siamo di fronte? Fate mente locale sulla solita struttura di un pezzo di Malmsteen, manteniamo per l'80% le melodie, oppure cloniamole da 'Total Control' di Norum, miglioriamo i chorus e peggioriamo gli assoli (Yngwie sarà odioso e palloso, ma è unico), ed ecco chi sono gli Stratosphere. Per la miscela sopra descritta oserei dire che l'originalità non è il loro forte, certo è che siamo di fronte ad un disco che Malmsteen pagherebbe per fare suo viste le scadenti pubblicazioni dell'ultimo decennio.
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