SOLSTICE COIL: A PRESCRIPTION FOR PAPER CUTS
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01/03/2006Questo "A Prescription For Paper Cuts" è il debut album autoprodotto dei Solstice Coil, band israeliana ricolma di ottimi talenti attiva sin dal 2001. Le nove canzoni di questo debut spaziano in tutto il vasto mondo progressive passando dal prog rock alle derivazioni made in Dream Theater: il risultato è un disco eclettico e di forte impatto, ben scritto e suonato, come piacciono a me. "Photosensitivity" è l'opener scelta dalla band: la voce di Shir Deutch tratteggia, insieme al piano e agli ottoni, una melodia drammatica e malinconica che dona alla band un'aurea di oscurità e depressione. "Selling Smoke" è un lungo delirio progressivo in cui la voce femminile, insieme alla pioggia, sembrano portare pazzia ed instabilità nella mente dell'ascoltatore. L'apertura di "Deep Child" è affidata alla chitarra acustica che spezza quell'alone di buio e pessimismo che si era formato nelle tracce precedenti: una traccia sicuramente più solare delle precedenti, unico sprazzo di sole prima di ricadere nella malinconia di "Even Poets Die", traccia ritmata che scorre senza colpire troppo. Di tutt'altro spessore risultano essere invece la pazza e settantiana "Anyone Can Be (a Porn Star)" e la conclusiva "Brilliance" che , pur rimanendo su ritmi pacati, riesce ad essere la più incisiva e positiva delle songs dell'album. Una produzione ottima, che mi fa pensare a quanto ben autoprodotto sia questo debut, e una copertina che cerca di sintetizzare quello che l'ascoltatore troverà nel disco sono i punti terminali di un lavoro di ottimo spessore, che non posso che consigliare ai fans del progressive tecnico ed emozionale.
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