SAFE HAVEN: SAFE HAVEN
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18/11/2004E' Michael Vescera il grande nome celato sotto il monicker Safe Haven, progetto dedito ad un rock melodico di stampo prettamente classico, riconducibile e vagamente accostabile a parte del materiale offertoci in passato dai celeberrimi Journey. Tralasciando ulteriori cenni storici e bando alle ciance, vorrei subito sottolineare il valore non eccelso dell'opera in questione, composta da undici brani che riescono difficilmente a colpire per originalità o qualità del songwriting, causa un livello generale delle composizioni che non va al di là della più stretta sufficienza di compitino scolastico. Intendiamoci bene: non siamo certamente di fronte ad un lavoro infame o cos'altro, ma ci troviamo bensì a contatto con un cd che suona discretamente dall'inizio alla fine, senza nessun particolare scossone necessario a farlo decollare al pari delle grandi uscite del genere. La produzione, anch'essa non al top, produce un'ulteriore livello di stallo generale dell'album, intervallato qua e là da qualche buono spunto melodico, ancorato lontanamente a rudimenti cari ad acts come Fair Warning e simili. La voce di Michael, sicuramente adatta allo stile metal di provenienza, fatica a dare un'impronta alquanto particolare ai brani proposti, mancando la giusta enfatizzazione del discreto lavoro dei musicisti coinvolti, tecnicamente adatti ma contemporaneamente poco personali all'interno delle loro esecuzioni. Un cd sufficiente quindi, che non lascia spazio ad ulteriori commenti o aggiunte del caso, magari destinato agli AORsters più incalliti ma sicuramente di secondo piano rispetto alla miriade di buone uscite schedulate nei mesi in corso. E' fastidioso da dire, ma per decollare bisogna osare di più.
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