REVAMP: WILD CARD
data
24/09/2013Gli impegni di Floor Jansen con i Nightwish nel loro tour mondiale possono essere considerati una delle cause per cui dopo l'esordio auto-intiolato dei ReVamp nel 2010 (costituiti un anno dopo lo scioglimento degli After Forever), solo oggi si è avuto il come-back discografico. Il gothic metal caratterizzante la proposta della band olandese viene arricchito oltremisura da altre influenze a volte di tipo progressivo sinfonicho (memore dell'esperienza con gli After Forever), più spesso provenienti dall'industrial-metal ravvisabili lungo l'intero cd, in particolar modo in “The Anatomy Of A Nervous Breakdown: Neurasthenia”. Tutti questi elementi, se da un lato contribuiscono a dare un senso di imprevedibilità a questo lavoro (e il titolo "Wild Card" è esemplificativo in tal senso), dall'altro non possiamo far altro che rilevare un evidente senso di incompiutezza e di dispersione perchè molto spesso i brani si presentano sfilacciati, privi di un preciso filo conduttore. Sicuramente buone le performance dei singoli quanto meno da un punto di vista meramente esecutivo, Floor si merita ancora una volta applausi a scena aperta in virtù della sua innata capacità di variare registri vocali passando con estrema scioltezza dalla sua primigenia indole operistica esplicitata nel migliore dei modi nella piacevole semi-ballad“Distorted Lullabies” e in " The Limbic System" a situazioni in cui sfodera notevole aggressività e asprezza in "I Can Become" (ben affiancata dal growling di Mark Jansen), ma tutto serve solo a rendere stridente il contrasto tra l'ottima parte lirica e il tessuto musicale caratterizzato da un songwriting in troppe circostanze rivedibile.
Commenti