RED MOON ARCHITECT: Kuura
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15/11/2019Un plumbeo concentrato di monolitiche note e mestizia cala lentamente ed inesorabilmente sul palcoscenico della vita, negatività che ci opprime e che trova in 'Kuura' la perfetta colonna sonora. L’album è la terza fatica in studio dei finlandesi Red Moon Architect, progetto dedito ad un doom funereo il cui drappo discende impercettibilmente. Immagine di una certezza che pare lontana, ma che dopo una sorda fuga dalla realtà ci si ripresenta più vicina. Un sonno da cui amaramente ci risvegliamo e che angosciante e polveroso ci ricopre. La band si muove tra vie già battute da altri, citando Swallow the Sun e Katatonia come riferimenti, per un lavoro che, come da copione, decolla dopo molto. Doom fin nelle vene, inframmezzato da melodie pur sempre meste e soffocanti. Il lavoro si compone di tre brani, di cui il secondo crea una sorta di distacco tra gli altri due episodi, quasi servisse a prender fiato dopo l’immersione in questa pece di emozioni. Certamente 'Kuura' è pane per chi mastica il filone, seppur non “trasgredendo” alcuno dei dogma musicali del filone e delle influenze sopra citate. Manca quindi un vero punto di riferimento personale, staticità che va oltre le naturali evoluzioni del doom, così da finire nel limbo dell’anonimato. Da rivedere in futuro, magari riuscendo a scrollarsi di dosso un sentore di stantio che, ad oggi, sovrasta indiscusso.
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