NATHAN MAHL: Exodus
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08/02/2009I Nathan Mahl sono un gruppo canadese di lungo corso, visto che il loro primo disco risale addirittura agli inizi degli anni '80. Da allora è passata tanta acqua sotto i ponti, ed il quartetto è arrivato a scrivere il settimo disco nel 2008. Guidati dal talentuoso tastierista Guy LeBlanc (già con la brit-prog band Camel negli anni 2000), il combo nordamericano entra nelle nostre case con 'Exodus', riedizione in chiave musicale del secondo libro dell'Antico Testamento che è appunto quello dell'Esodo. Non mi soffermerò ora sulla storia che viene narrata, lascio a voi, se avete tempo e voglia, il piacere di riscoprire uno dei libri fondamentali della Bibbia. Venendo al lato musicale, quello che lascia stupefatti è la grandissima qualità tecnica che pervate il disco: Guy e soci sono riusciti ad infondere al prodotto una grande classe, che si ripercuote positivamente per tutta la durata del cd. Quello che invece non convince è un songwriting a tratti troppo cervellotico, che porta alcune composizioni ad essere schiave del tecnicismo: così facendo il messaggio che vuole trasmette la band non riesce ad essere veicolato nel modo corretto, anzi si perde nella marea di preziosismi progressivi che a tratti risultati abbastanza stantii e privi di mordente. Un vero peccato perchè 'Exodus', almeno in partenza, sembrava essere un platter in grado di entrare nel cui dei prog fans: invece risulta essere un cd con il tiro sbagliato, che non coinvolge pur essendoci tutte le premesse. Un vero peccato davvero... La produzione è valida così come l'artwork che ricorda le copertine prog di vecchio stampo. Speriamo quindi che la band possa donarci un prossimo prodotto più ispirato e coinvolgente, che ci facia dimenticare questo mezzo passo falso...
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