KLAUS SCHUBERTs ROCK BUNNIES: Speedmachine
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20/02/2011Creatura di Klaus Schubert, noto nei primi anni '90 per aver prodotto alcuni dischi di hard rock che avevano riscosso una certa attenzione e curiosità con la band No Bros. Fondamentalmente siamo di fronte ad una band totalmente infatuata da Deep Purple ed affini, quindi riff sottratti a piene mani da Blackmore, hammond come se piovesse, con l'unica particolarità che la voce è femminile. Qui sta il fulcro di questo disco che, pur essendo ben suonato e ben prodotto, è una sorta di tributo ai mostri sacri di Hertford, ma l'ugola di Tici Westreicher cambia le carte in tavola. Ha una voce molto particolare, fuori dal genere, una sorta di Pat Benatar dei giorni nostri che, inserita nel contesto, rende quasi piacevole l'ascolto. Da segnalare, inoltre, che anche la seconda chitarra e la bassista sono del gentil sesso. Certo è che in tutta la durata del prodotto non vi è mai un accenno a qualcosa di diverso dal quel hard rock anni '70 per il quale la band ha venduto l'anima. Intrigante l'opener "Under My Skin", imbarazzante connubio tra Hendrix e Purple la cadenzata "Heartbreakers"; piacevole la ballad "A Better Way" con il testo misto tra inglese e tedesco, forse però i suoni di chitarra potevano essere decisamente migliori. In pratica si hanno due fattori: il primo, avere scoperto un'ottima interprete con enormi potenzialità, grandi colori e discreta estensione, di contro un disco imbarazzante per l'assenza di personalità musicale, il dover pescare a piene mani riff e quant'altro variando un paio di note è onestamente esagerato. Poi i brani sono tutt'altro che travolgenti.
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