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JON OLIVA'S PAIN: GLOBAL WARNING

data

03/04/2008
85


Genere: Heavy Metal(?)
Etichetta: AFM
Anno: 2008

Decisamente il più bello dei tre. Un disco che rimette le ali a Jon Oliva come durante i tempi migliori dei Savatage. Un terzo lavoro completo, lancinante e struggente. Devastante ed emozionante, composto da brani in pieno stile 'Sirens' e 'Hall Of The Mountain King' era, di ballad pianistiche ed arrangiamenti orchestrali, di sfumature progressive e tanto amore verso band dei seventies come gli Who(ascoltate attentamente "The Ride") in particolare e non solo: quell'hammond che di tanto in tanto si presenta è una lode proprio a quel periodo. Questo è 'Global Warining' ed anche altro come la moderna "Master"(voce filtrata e sound metallurgico). Un album che cresce con gli ascolti fino a costringerti a non toglierlo più dal lettore. Un album che si abbatte come un tornado sulla civiltà occidentale e ne denuncia tristemente il declino: la voce di Jon, tra l'altro, ha recuperato tutto l'ardore di un tempo, ma migliorando anche moltissimo nelle parti "pulite". Questo è il suo canto di dannazione, il suo urlo di dolore per un mondo che sta facendo di tutto per estinguersi. Ma anche il suo incredibile romanticismo che si rinnova, la sua sensibilità che si nobilita e si staglia alta nel cuore della memoria e del ricordo come in "Ode To G", dedicata ad un amico scomparso, o come nella commovente "Firefly", vero e proprio inno pacifista. D'altronde, sul versante puramente emozionale è pleonastico evidenziare quanto ancora Criss sia presente nei suoi pensieri ed in tutte le composizioni come lo stesso Jon sostiene in ogni intervista. Un'ispirazione fondamentale che si avvale ancora dei suoi appunti in fase di songwriting. A fare da cornice a tutto questo c'è una band affiatata con LaPorte su tutti che disegna trame ed assoli che ti si insinuano sotto pelle e stimolano l'adrenalina; una produzione in pieno stile Savasound ed una maturazione esponenziale di questo progetto che ormai definire solista non ha più alcuna valenza: non ci sono cazzi, questi sono i Savatage. Cambia solo il monicker, la sostanza è la stessa. So once again I'm left to hide another Day of cuts and scars I've been saving through time Now it's time for me to go Time for me to go Time for me to go Time for me to fly Ancora una volta grazie, Jon.

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