GOTTHARD: HUMAN ZOO
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09/09/2003L'uscita nel corso del 2001 del fantastico "Homerun" aveva portato ad altissimi livelli il mio grado di apprezzamento nei confronti degli elvetici Gotthard, aumentando a dismisura, in questo 2003, l'attesa per l'uscita del loro nuovo capitolo in studio. Tra gli altri fattori che avevano alimentato notevolmente la mia curiosità non posso sicuramente tralasciare l'anteprima della copertina del cd stesso, raffigurante la mappa del globo terrestre nella quale i cinque continenti sono rappresentati ognuno con la pelle di un animale differente. Che dire, questa raffigurazione aveva contribuito non poco a far prosperare la classica ansia da attesa, tanto da spingermi ad averlo fra le mani addirittura il giorno precedente all'uscita, previa tempestiva prenotazione. In questa recensione vorrei per una volta uscire un po' dagli schemi, e regalarvi, passo per passo, le sensazioni provate durante il primo ascolto in successione delle varie tracce; il sottoscritto è il primo ad essere convinto del fatto che la musica abbia il dovere di trasmetterci delle grandi emozioni, e quelle che trovate in sequenza qui sotto sono quelle che ho provato durante il primo vero approccio rivolto all'album di cui sopra, senza una perfetta forma linguistica o lessicale, i semplici pensieri insiti nella mia mente in quel momento particolare. Ecco quindi a voi tutti la fantastica epopea nel mondo dello zoo umano... (un attimo di silenzio per calarmi nel mio io di quel giorno, quelli qui di seguito sono i pensieri nudi e crudi che si agitavano nella mia mente in quel preciso istante...) "Human Zoo": Non male questo riffone con cui inizia la song, immagino che sia poi quello portante del ritornello... Cavolo sembra quasi una canzone del loro vecchio repertorio, starebbe benissimo all'interno di un album stile "G"! Proprio come pensavo: nel ritornello ritorna il riff iniziale, dovrei valutare una carriera da veggente - :) - Mmmh alla produzione manca qualcosina, si sente che Von Rohr ha lasciato, il suono della batteria non mi pare perfetto e amalgamato come quello di "Homerun"! Comunque gran bel pezzo! "What I Like": Grandissimo questo intro acustico, davvero malinconico. Nelle chitarre vedo fortunatamente che la produzione ha fatto un ottimo lavoro, al contrario della batteria. Carino il ritornello, immagino che dopo un paio di ascolti me lo ricorderò alla perfezione; buona anche la seconda! "Have A Little Faith": Mmmh questo inizio di piano l'ho già sentito, mi ricorda addirittura un pezzo di Marco Masini... - :( - Anche il resto non è granché, per ora questa traccia rimane quella che ho apprezzato di meno! "Top Of The World": Yeah! Che chitarre ragazzi! Questo sì che è un pezzo da botto assoluto! Gran strofa, vediamo il ritornello... stupendo! dieci! dieci! dieci! Killer-song! "Janie's Not Alone": Questo inizio di simil-cornamuse non è che mi esalti tantissimo, però la cadenza del cantato non è malaccio. Il ritornello non sfigura affatto, nonostante non sia di certo qualcosa di memorabile. Promossa con la sufficienza! "Still I Belong To You": Che atmosfera cupa questo intro di piano, bello anche l'incedere del pezzo, il ritornello sarà fondamentale per il giudizio: vediamo un po'... bello! Davvero bello! Anche questa song merita davvero! Encomiabile! "One In A Million": Riff davvero trascinante! Questo sì che si dice iniziare "rockando"! Melodica, spensierata e incalzante... Immagino che in auto ad alto volume renda davvero tantissimo! "No Tomorrow": Un po' atipica per essere una song dei Gotthard, però non è malaccio... Questo chorus in particolare mi sembra alquanto opprimente, ma sa comunque farsi apprezzare. "First Time In A Long Time": Ecco un altro pezzo sul tranquillo andante, anche se a dire la verità non è che mi prenda moltissimo. Penso che sarà uno dei pezzi che più avanti ricorderò di meno... "Where I Belong": Fermi tutti, questa è il top, me lo sento... Questo triste arpeggio iniziale mi apre in due, mi raccomando ragazzi non potete fallire nel chorus! Ancora un secondo... Sì sì sì! Immensi Gotthard! Questo è un gran pezzo! Bello anche l'assolo, nonostante sia semplice! undici su dieci! Top! "Long Way Down": Mmmh dopo il botto il tonfo, questo inizio di chitarra già non mi piace, e immagino che il resto non sia diverso. Vediamo un po'... sì sì, proprio come immaginavo. Bocciata senza appello! "What Can I Do": Chiusura di cd con un altro lentone. Bellina la song, anche se non è di certo ai livelli di "Heaven" o simili riesce ad operare nel cuore il suo onesto lavoro; tutto sommato un azzecato modo di congedarsi. Bravi ragazzi. (Ultime riflessioni che furono): Beh non siamo proprio ai livelli di "Homerun", però questo album merita davvero di essere sentito, racchiude una manciata di episodi davvero degni di nota! Penso che nei prossimi giorni lo ascolterò davvero spesso, non rimarrà di certo lì sullo scaffale a prendere polvere... bentornati ragazzi!
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