FADING WAVES/STARCHITECT: FADING WAVES/STARCHITECT
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24/06/2010Split cd per queste due band, una russa e l'altra ucraina, dedite ad un post rock/metal dal doppio e contraposto aspetto, più riflessivi e sognanti i Fading Waves(one-man band), più spigolosi e pesanti gli Starchitect. Le due anime così tentano di unirsi di fondersi in un unico sforzo sonoro che però non soddisfa pienamente le aspettative. Questo perchè i brani, pur avendo una connaturazione omogenea ed equilibrata, peccano in un elemento fondamentale: non avere sfruttato a pieno le possibilità offerte dai due differenti approcci. La giusta dose di alienazione ed un interessante smarrimento psichedelico fanno da contorno alla combinazione canonica che vuole il post-rock essenzialmente strumentale e più accesssibile, mentre il post-metal più furente ed articolato, ma quello che non convince è la scelta di tenere divise le due anime presentandole in composizioni separate ed a sè stanti(le prime sette a firma Fading Waves, le altre cinque a firma Starchitect). Il che lascia sorgere un interrogativo pressante: perchè questo split dato che si ascoltano brani distinti delle due band, e non l'insieme delle potenzialità dei nostri? Poteva davvero nascere qualcosa d'importante. Comunque, qualcosa di buono rimane. Il disco dipinge scenari suburbani sbiaditi, quartieri periferici degradati, distacco dalla realtà e senso di depressione. A sprazzi claustrofobico, in altri introspettivo l'album esercita il suo fascino nonostante i limiti evidenziati, e si lascia ascoltare senza tanti intoppi. Certo si poteva fare di più, molto di più, ma nel contesto, sedate le aspettative, il cd merita attenzione ed ascolti prolungati per godere a pieno di tutte le sfumature che è in grado di offrire.
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