DILAILA: MUSICA PER ROBOT
data
20/10/2005Adottando un suono più "duro" e meno edulcorato di band similari e più note, i Dilaila proseguono la loro evoluzione artistica concetrandosi su quanto proposto negli ultimi anni dai The Gathering. "Musica Per Robot" è un concentrato di psichedelia e rock settantiano rivisti in chiave moderna e, come cita a dovere la biografia, influenzato dal pop degli ultimi anni. Brani languidi, ritmica blanda a cui si alternano progressioni che ne favoriscono l'assimilazione rendendo la scorrevolezza del disco non troppo indigesta, e la voce di Paola, che in buona parte ricorda quella di Anneke, capace di rappresentare gli umori delle composizioni con la dovuta partecipazione, malinconica, amara, ma con una dolcezza di fondo che lascia trasparire sottili fili di luce. Un disco intimo, quindi, che seppur poco originale riesce a suscitare interesse per la sua qualità e per le molte suggestione in grado di svegliare e coltivare. Lentamente, con fragilità, senza lasciarsi andare in lunghe esecuzioni ed inutili divagazioni che stancherebbero dopo poche canzoni. Per contorno, la band milanese appare affiatata e sicura dei proprio mezzi, decisa a manifestare la personale attitudine senza pagare dazio a nessun trend del momento, sviluppando un itinerario sincero tra i piccoli dolori quotidiani, la noia, le insicurezze che attanagliano le generazioni moderne, ma con un piccolo sorriso, appena percettibile, gravido di speranza.
Commenti