BOYSVOICE: SERENITY
data
30/06/2005Al contrario di quanto probabilmente creduto dalla maggior parte di coloro che si apprestano a leggere questa recensione, i rockers teutonici Boysvoice non sono affatto una band debuttante nel panorama del music biz, avendo precedentemente pubblicato, e precisamente nei primi nineties, due album di discreto successo. Già ad un primo ascolto di "Serenity", questo il titolo scelto per il loro nuovo album, è facile notare una marcata somiglianza stilistica con i propri connazionali Casanova, elemento sicuramente portante del lavoro in esame, ed enfatizzato dalla presenza di Jochen Mayer dei Casanova stessi all'interno della line-up del cd. Questa scelta sonora ha donato alla band alcuni spunti innovativi rispetto al materiale offerto nei primi due album, spostando così la proposta verso un rock melodico sì assimilabile come in precedenza, ma anche capace di offrire un sound indubbiamente più fresco ed al passo coi tempi. Dal punto di vista tecnico tutti i componenti della band fanno il loro più che onesto lavoro, restituendoci l'impressione di un combo ben affiatato e dalle interessanti potenzialità. La produzione, attenta a valorizzare i nuovi elementi discussi precedentemente, leviga a sua volta in maniera curata il vero e proprio prodotto finale, confezionato a dovere in tutte le sue parti grazie alla totalità di questi accorgimenti. Dal punto di vista qualitativo le undici tracce (tredici se comprendiamo anche le due ininfluenti radio-version finali) contenute nel cd raggiungono un livello di intrattenimento medio-alto, presentando alcuni lodevoli punti di forza come la Casanova-oriented "Open Your Eyes" e la successiva "Lights Out", altro pezzo che ricalca in maniera convinta le particolari melodie della band di Michael Voss. E' altresì vero che alcune leggere cadute di tono non riescono ad attribuire al lavoro l'etichetta di vero e proprio must per tutti gli appassionati delle sonorità melodiche in genere, senza comunque nulla togliere ad un'uscita che riuscirà ad appassionare, senza ombra di dubbio, tutti i rockers attratti dalle proposte in pieno Casanova-style. Semplicemente godibile, senza eccessivi patemi.
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