BARDOWELL, PHILIP: IN THE CUT

"In The Cut" nasce dall'unione artistica di due grandi personaggi della scena rock melodica attuale, alias il singer degli Unruly Child Philip Bardowell e il mastermind dei Radioactive Tommy Denander, i quali, riuniti nello stesso team sotto la supervisione della nostrana Frontiers Records, hanno dato vita ad un ottimo album a metà tra AOR e rock melodico d'autore. Le dieci canzoni contenute all'interno del cd provengono, come già accaduto in altre occasioni relativamente alle uscite della label partenopea, dai cassetti di grandi nomi ancorati a questo tipo di sonorità, tra cui cito, tanto per fare esempio, personaggi del calibro di Jim Peterik (Survivor, Pride Of Lions), Mark Spiro (House Of Lords, Giant, Bad English) Stan Bush e Curt Cuomo (Kiss). La qualità del songwriting è quindi di prim'ordine, arricchita ovviamente dall'apporto degli stessi Bardowell e Denander, bravi ad integrare le proprie idee con il materiale già in proprio possesso. La particolarità dell'album in questione è che ogni song risente marcatamente dello stile di colui che l'ha composta, pur venendo adattata e rielaborata con l'attitudine legata alle caratteristiche del già citato duo, molto vicino nella propria interpretazione sonora ad una ideale via di mezzo tra i lavori dei Radioactive e degli Unruly Child ultima maniera. Ecco quindi fuoriuscire l'inconfondibile tocco di Mark Spiro all'interno della suadente "Through My Eyes", una piccola perla di puro AOR, bissata a dovere dall'anima di Stan Bush nella successiva "Heart Of A Hero", una canzone che sembra provenire direttamente dall'ottimo "Shine" dell'artista americano. Se posso fare solo un piccolo appunto all'album in questione mi sento di dire che un sound di batteria più incisivo avrebbe sicuramente giovato alla "pienezza" delle tracce stesse, le quali, comunque, dimostrano di avere tutte le carte in regola per fare la loro bella figura di fronte alle richieste degli appassionati cultori delle sonorità AOR e limitrofe. Un'altro punto di luce in questo 2005 in corso, che fa guadagnare meritevolmente alla nostrana Frontiers tutti gli ennesimi complimenti del caso.