ASHEN HORDE: Fallen Cathedrals
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13/06/2019Terzo capito discografico per il duo statunitense Ashen Horde, progetto musicale dedito ad un progressive black metal dalle interessanti dissonanze e con il gusto per le melodie. Ihsahn, Opeth ed Enslaved sono i nomi che saltano in mente, unitamente a divagazioni death pungenti e digressioni che deflagrano in radici norvegesi. Disco che cresce ad ogni ascolto, capace di non dare punti di riferimento e che dimostra efficacia e classe. 'Fallen Cathedrals' non si perde in arzigogoli tecnici, non vivendo mai per un attimo di virtuosismi fini a se stessi. Interessanti le suite più strumentali, a metà tra il concetto di jazz e del già sopra citato prog. Tanti spunti per dei pezzi che scoprono di sé ogni volta nuovi aspetti, calzando a pennello anche nel più generico avanguardismo, senza però perdere di vista l’obbiettivo e la natura tipici del sound estremo. Flusso di energia che pare senza soluzione di continuità ma che mutevolmente mostra di sé sfaccettature che riportano sempre ad una rabbiosa reazione. Nulla viene lasciato al caso, sfumature di sentimenti che si vogliono sviscerare e che nitide si materializzano di fronte a noi. Il tappeto di ambientazioni è costante di marchio norvegese che affascina, trend che dona ricercatezza e che al contempo diventa punto da cui il progetto deve necessariamente ripartire. Il motivo di questa affermazione sta nel fatto che al di là di innegabile talento e perizia, non vi sia quell’ingrediente in grado di distinguere gli Ashen Horde da tutto il resto. Serve allora il coraggio di andare oltre i parallelismi, perché è chiaro che i paragoni reggano, ma resta pur sempre quel sentore di già sentito che non permetterà il definitivo salto di qualità, la consacrazione che il duo merita.
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