AFTER HOURS: Against The Grain
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28/04/2011Strana sorte per questi signorotti inglesi, due album a cavallo della fine degli anni '80 e poi più nulla. Tre superstiti si incontrano nuovamente e decidono di proporre un'altra volta il loro estro e le loro capacità ai fanatici di AOR. Il genere proposto negli anni è rimasto immutato, solo la produzione è ovviamente migliore e, forse, anche i pezzi. John Francis ha una voce unica, perfetta per il genere, un misto tra Steve Overland e Steve Perry, unica, ed i brani prendono una piega moderatamente originale; "Turn Up The Radio" (nessuna relazione con gli Autograh) è splendida come costruzione ed aperture, "Eleventh Hour" nella sua costruzione tribal-indian è particolare, il lavoro sviluppato dalla chitarra di Tim Payne è notevole, mentre la title track è potente e pesante con una strofa alla Whitesnake d'annata e un'intenzione alla Damn Yankees. Un lavoro egregio sotto tutti gli aspetti, il livello qualitativo è di prim'ordine e, soprattutto, l'aver riscoperto Francis è un plus per il genere, tutto sommato un peccato che si siano perse le tracce negli anni di questi ragazzi ora diventati grandi, ma con immutata passione.
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