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HELL IN THE CLUB: nuovo acquisto in casa Red Pony

Riceviamo e pubblichiamo: Getrocked presenta il nuovo incrocio delle mille lingue dell'Hard rock, un club selvaggio in cui infilare chitarre policrome e lucenti, rimanendo a ballare coi diavoli e a dormire con gli angeli, ecco a voi i grandissimi “HELL IN THE CLUB”! Efficace e ispirata sia nei brani più rabbiosi sia nei lenti che bruciano il cuore, la band si prepara a mettere a ferro e fuoco l’Europa sviluppando un’originale miscela di stili che è figlia di una nobile tradizione a stelle e strisce di grande successo. Preparatevi al nuovo album degli Hell in the Club: "LET THE GAMES BEGIN"! 1)NEVER TURN MY BACK 2)ROCK DOWN THIS PLACE 3)ON THE ROAD 4)NATURAL BORN ROCKERS 5)SINCE YOU'RE NOT HERE 6)ANOTHER SATURDAY NIGHT 7)RAISE YOUR DRINKIN' GLASS 8)FORBIDDEN FRUIT 9)NO APPRECIATION 10)STAR 11)DAYDREAM BOULEVARD 12)DON'T THROW IN THE TOWEL LA BAND Con un suono che inietta in una formula hard rock massicce dosi di rock'n'roll e blues sghembi, laccando il tutto con i colori acidi del glam gli HELL IN THE CLUB profumano di next big thing senza rinunciare però a quel senso di classico a cui tutte le grandi band si abbeverano. Riescono cioè a fondere assieme lo stile degli AEROSMITH, con l'irriverente carica dei VAN HALEN, il rock chiassoso e stradaiolo di SKID ROW, GUNS N' ROSES e MOTLEY CRÜE alle svenevolezze spacca-classifica di EXTREME e MR BIG, il tutto strizzando l'occhio alla nuova scena di gruppi come HARDCORE SUPERSTAR e BACKYARD BABIES. Il loro è un sound ricco di suggestioni, difficilmente catalogabile perché vario, poco ortodosso, meticcio e attento a esplorare le mille possibilità fornite dall'hard rock. Se in tempi più o meno recenti gruppi come JET, LIVING THINGS, THE DARKNESS hanno declinato una nuova lettura dello spazio grigio che corre fra rock e hard, gli HELL IN THE CLUB raccolgono in un unico canestro l'eredità del passato, la centrifugano e la risputano fuori in un pulp musicale che metabolizza la lezione e crea davvero qualcosa di nuovo ed eccitante. Non si tratta solo di saper costruire delle linee melodiche che viaggiano su incastri perfetti - provate ad ascoltarvi una hit anfetaminica come "On the Road" e la dolcezza lancinante di "Star” - ma di reale fantasia compositiva, capace di viaggiare sul doppio binario della citazione di classe e l'invenzione pura. Giusto per essere chiari piazzatevi in cuffia e sentite come fila "Another Saturday Night" di Cat Stevens, trasfigurata in un sabba onirico e impazzito o il rock'n'roll moderno di "Rock down this place" che travolge con il suo ritornello e si stampa in testa al primo ascolto. E non dev'essere un caso se, come nella miglior tradizione del rock, parliamo in effetti di un SUPERGRUPPO, frutto della fusione a freddo della voce degli ELVENKING (Damna-Dave) con i 2/5 dei SECRET SPHERE (Andy, Fede) - sezione ritmica - e l'aggiunta del talentuoso Picco alle chitarre. Capelli lunghi, pantaloni di satin, stivali, smalti e Ray Ban che arrivano dritti dagli anni '80, il gruppo dà fondo a tutta la simbologia dell’hard rock, portando quei colori come una tribù di Lakota Sioux farebbe con le proprie pitture di guerra.

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